Nuova pista sulla scomparsa di Emanuela Orlandi? Sul caso spunta uno scambio di lettere potenzialmente clamoroso sulla sparizione della cittadina vaticana il 22 giugno del 1983. Il carteggio risale al settembre 1983 e chiama in causa lo zio acquisito di Emanuela, oggi defunto.
Lo scambio di lettere sulle presunte molestie
Il nuovo scenario anticipato dal Tg La7 nell’edizione delle 20 del 10 luglio, racconta di uno scambio di lettere tra l’allora segretario di Stato Agostino Casaroli e un sacerdote inviato in Colombia da Wojtyla, al quale sarebbe stato chiesto di chiarire se Natalina, sorella maggiore di Emanuela, gli abbia detto di essere stata molestata dallo zio Mario.
“Sì, è vero, Natalina è stata oggetto di attenzioni morbose da parte dello zio, me lo confidò terrorizzata: le era stato intimato di tacere oppure avrebbe perso il lavoro alla Camera dei Deputati dove Meneguzzi, che gestiva il bar, la aveva fatta assumere qualche tempo prima” avrebbe risposto il sacerdote da Bogotà secondo quanto riporta la Repubblica.
L’avvocato: “Di questa vicenda si era già occupata la magistratura italiana nei primi anni Ottanta senza arrivare ad alcun esito”
Le carte sono state consegnate dal promotore di giustizia Vaticana, Alessandro Diddi alla Procura capitolina che indaga sull’episodio, che sarebbe stato noto agli investigatori dell’epoca. Non una novità dunque, come spiega Laura Sgrò, avvocata di Pietro Orlandi.
“Di questa vicenda si era già occupata la magistratura italiana nei primi anni Ottanta senza arrivare ad alcun esito. Spero che queste non siano le uniche carte, che non sono affatto una novità, che la procura Vaticana ha inviato alla procura di Roma” dice il legale al quotidiano.
Emanuela Orlandi, il fratello: “Scaricano tutto su una famiglia, questa carognata non può passare così”
Furioso il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi che non si è mai fermato nella ricerca della verità sulla scomparsa della Vatican girl. “Hanno superato il limite” scrive Pietro su Facebook annunciando una conferenza stampa martedì 11 luglio 2023 alle ore 16 presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera, a Roma “riguardo alle notizie emerse in relazione a vicende che vedrebbero coinvolti un familiare nella sparizione di Emanuela Orlandi”. All’incontro ci sarà anche Natalina Orlandi chiamata in causa nel carteggio.
“Oggi ho capito che sono delle carogne. Hanno deciso di scaricare tutto sulla famiglia, senza vergogna, senza vergogna mi fanno schifo” ha scritto ancora sui social il fratello della cittadina vaticana scomparsa. Pietro Orlandi si dice furioso e all’Adnkronos aggiunge: “Non possono scaricare le responsabilità di tutto su una famiglia… Non pensano ai parenti, ai figli? No, questa carognata non può passare così”.
“Nessuno ha chiamato le mie sorelle e i miei cugini. Non siamo stati chiamati dalla procura di Roma, da nessuno. Mi auguro che questa commissione parlamentare parta e svergogni chi oggi miserabilmente ci ha infangato” dice ancora Orlandi che annuncia di voler chiedere di “incontrare privatamente Papa Francesco”.