Non sapeva cosa fosse il Colosseo. Questa la giustificazione del turista che nei giorni scorsi ha pensato fosse normale incidere sul laterizio “Ivan+Hayley 23”, per lasciare ai posteri il segno del passaggio suo e della sua fidanzata a Roma. Un atto di vandalismo per il quale rischia grosso, una multa fino a 5 mila euro e 15 giorni di carcere. Così dopo aver scalfito con le chiavi le mura dell’anfiteatro Flavio, il turista 31enne, poi identificato dai carabinieri, ha pensato bene di mandare una lettera di scuse alla Procura di Roma, al Sindaco e al Comune. Lo riporta il Messaggero.
Le scuse del turista vandalo che ha sfregiato il Colosseo
Ivan di origini bulgare e residente in Inghilterra si dichiara “consapevole della gravità del gesto commesso” e desidera “con queste righe rivolgere le mie più sentite e oneste scuse agli italiani e a tutto il mondo per il danno arrecato a un bene che, di fatto, è patrimonio dell’intera umanità”. Pentimento che rivolge “in particolare” al sindaco e al Campidoglio che “con dedizione, cura, sacrificio custodiscono l’inestimabile valore storico e artistico del Colosseo”.
“Non sapevo fosse antico”
la notizia del vandalismo ha fatto il giro del mondo proprio per il valore storico e culturale del Colosseo, simbolo non solo di Roma ma dell’umanità: inserito nel 2007 tra le “Nuove sette meraviglie del mondo”. Eppure al ragazzo la cosa era sfuggita. O almeno così racconta nella lettera dove scrive: “Ammetto con profondissimo imbarazzo che solo in seguito a quanto incresciosamente accaduto ho appreso dell’antichità del monumento”.
Si direbbe, oltre il danno la beffa. Difficile immaginare che un turista in visita nella Capitale possa non sapere l’importanza e il valore del Colosseo, il più grande anfiteatro al mondo con quasi 2mila anni di storia sulle spalle. Eppure Ivan lo ammette a sua discolpa: ha sbagliato ma per lui era un muro come un altro.