Resta in carcere Giandavide De Pau, l’uomo su cui pesano sempre di più le accuse di aver ucciso tre donne a Roma, nel quartiere Prati. L’uomo, 51 anni, interrogato si è avvalso della facoltà di non rispondere. In attesa di una sentenza rimane in carcere.
Lo ha deciso il Gio, che ha fatto luce su alcune dettagli della vicenda. De Pau, infatti, mentre uccideva le due prostitute cinesi, riprendeva con il cellulare. Lo rende noto proprio il Gip: “Documentano in maniera incontrovertibile e raccapricciante l’omicidio delle due donne cinesi commesso da Giandavide De Pau – scrive il gip – dopo aver consumato con le stesse rapporti sessuali ed aver preteso di rimanere solo mandando via altri clienti”.
Si legge ancora: “Dopo qualche secondo De Pau sposta il telefono e si inquadrano le scarpe che lo stesso indossa, dopodiché il telefono viene appoggiato oscurando la telecamera ma continua ad essere registrato l’audio e si sente entrare nella stanza l’altra donna cinese”.
“Al minuto 1.09 si sentono rumori e la donna urlare fortemente, ma il suono giunge come soffocato -scrive ancora il gip- entra l’altra donna che chiede ‘cosa fai a lei’ subito dopo si sentono le urla strazianti anche della seconda donna che viene aggredita, poi si sente prima il rumore di una porta che sbatte e poi il rumore più forte di un’altra porta, probabilmente quella di ingresso che viene aperta e dal minuto 2.41 si sente il rantolo di Xiuli Guo in fin di vita ritrovata agonizzante sul pianerottolo; dopo qualche minuto si sente la voce del portiere e poco dopo dei soccorritori”, conclude il Gip.
G.