I tempi della sanità sono sempre più extradilatati. Nel Lazio, per esempio, occorrono da tre mesi a un anno di attesa per sottoporsi a un’operazione di cataratta in Asl e ospedali pubblici del Lazio. È quanto ha rivelato oggi Alessandra Balestrazzi, responsabile del servizio cornea di Oculistica Asl Roma 2 e presidente dell’Associazione italiana medici oculisti (Aimo), a margine dell’incontro a Palazzo Sturzo a Roma, in occasione della presentazione della «Carta della salute dell’occhio»: il libricino, promosso dall’Associazione pazienti malattie oculari (Apmo), è stato realizzato nell’ambito della campagna per la prevenzione e il trattamento dei disturbi e patologie oculari “La salute dei tuoi occhi, non perderla di vista”.
Il problema delle liste d’attesa in questo settore non è certo solo del Lazio ma si verifica in molte altre Regioni. E questo, è stato spiegato, avviene perché “a volte ci si concentra su altri tipi di interventi più urgenti, come il distacco di retina, i tempi di utilizzo delle sale operatorie non sono infiniti e, se si usano per curare la retina, non possono essere impiegate per la cataratta – ha precisato Balestrazzi -. Così alla fine il malato rimane in attesa anche più di un anno”.
Per rimediare al problema occorrono più finanziamenti e più apparecchiature sofisticate. L’occhio ha molti rapporti con altre patologie neurologiche, immunologiche, reumatologiche e cardiologiche. La responsabile ha quindi invitato a far sì che venga più considerata nel Servizio sanitario nazionale e che si disponga di spazi e risorse adeguate.