Dopo 30 querele, arrestata a Roma la “banda dello spurgo”
Ospite in collegamento: Michela Anniballi, redazione “Roma Daily News“
La banda, con il pretesto di effettuare gli spurghi fognari, inondava gli appartamenti e locali con liquami putridi creando un maggiore danno, con il solo scopo poi di truffare ed estorcere denaro ai danni di cittadini di tutta Roma e della provincia. Lo schema e le azioni della squadra erano ben studiate e consolidate, come un copione da film.
Si facevano pagare prima 500 euro con la promessa di pulire le fogne, poi nel corso dell’opera aggravavano volontariamente la situazione, mettendo in difficolta il cliente che dinnanzi a una scena da film horror in cui il suo pavimento di casa era inondato da liquami putridi, escrementi sparsi e un puzzo nauseabondo, si vedeva costretto ad accettare un intervento di urgenza, il cui prezzo veniva valutato secondo un “fantasioso calcolo al metro lineare”, che faceva schizzare il costo di una banale manutenzione dell’impianto fognario a migliaia di euro.
Se la vittima intuiva il tentativo di truffa e si rifiutava di pagare, diventava bersaglio di minacce e aggressioni da parte degli operai che venivano assunti proprio per il loro passato criminale. Più la fedina penale era sporca tanto più avrebbero avuto possibilità di essere reclutati nella banda.
Tra le vittime c’erano ristoratori, medici, avvocati, religiosi, ma anche anziani, vedove; accomunati tutti quanti dall’impreparazione tecnica derivata dalla improvvisa necessità di procedere allo spurgo di fognature intasate.
Ottenuti i primi guadagni, la banda si è mossa anche oltre Roma sud e Fiumicino.
A ricostruire le azioni della “banda dello spurgo” sono stati gli investigatori della polizia di frontiera di Fiumicino e della procura di Roma.
Le indagini sono iniziate nel 2022, con la scoperta dell’esistenza di una nota ditta, che pubblicizzava on line l’attività commerciale di spurghi utilizzando una squadra dedita ai primi interventi, aventi carattere d’urgenza, di ripristino delle fognature.
L’attività delinquenziale portava notevoli profitti che venivano ripartiti tra gli appartenenti alla banda, e la ditta conseguiva un volume d’affari stimato di oltre un milione di euro l’anno. La propensione alla commissione di reati e al conseguimento del “facile guadagno” è emersa dagli accertamenti nelle banche dati informatiche in uso alle forze di Polizia, che facevano emergere nei confronti di alcuni indagati precedenti penali. Inoltre gli specifici accertamenti nelle banche dati Inps., evidenziavano la mancanza di qualsiasi dichiarazione relativa ad ulteriori, leciti, mezzi di sostentamento.
A seguito di 30 querele raccolte dalla Polizia Giudiziaria e delle tempestive indagini della Polizia di Frontiera di Fiumicino, il Giudice per le indagini preliminari di Roma, su richiesta dei magistrati della Procura della Repubblica di Roma, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tredici persone di cui undici in carcere e due agli arresti domiciliari.
Inoltre è stato eseguito il decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice, di somme di danaro ritenute profitto diretto del reato ad opera del Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Roma che ha partecipato, dando ausilio al personale della Polizia di Frontiera di Fiumicino, alla esecuzione di tredici decreti di perquisizione, con il contestuale sequestro di quasi 100000 euro in contanti, diamanti, rolex, gioielli ed una vettura di grossa cilindrata, in quanto beni sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati.
Incidente mortale a Tor Cervara: 53enne perde la vita in scontro con scuolabus
Tragedia ieri mattina all’alba a Roma, in zona Tor Cervara, dove un uomo di 53 anni ha perso la vita in un incidente stradale. Il sinistro è avvenuto all’incrocio tra via Eneide e via di Tor Cervara, nei pressi di La Rustica. La vittima, un cittadino italiano a bordo di uno scooter Piaggio, si è scontrata con un Fiat Ducato adibito al trasporto scolastico.
Il centauro è deceduto sul colpo, nonostante i tentativi di rianimazione. Fortunatamente, al momento dell’incidente, nessun bambino si trovava a bordo dello scuolabus. La conducente del mezzo, una donna italiana di 37 anni, è stata accompagnata presso l’ospedale Sandro Pertini per gli accertamenti di rito.
Sul luogo dell’incidente sono intervenute le pattuglie del IV gruppo Tiburtino della Polizia locale di Roma Capitale, che stanno conducendo le indagini per ricostruire la dinamica dell’accaduto. Per permettere i rilievi, via di Tor Cervara è stata chiusa temporaneamente nel tratto compreso tra via Tiburtina e via di Cervara.
L’incidente ha causato rallentamenti nella zona, mentre proseguono le verifiche delle autorità per accertare eventuali responsabilità.
Degrado a Termini, performer aggredito e rapinato: “Mi hanno minacciato di tagliarmi la faccia”
Qualche giorno fa sui social, Instagram in particolare, è diventato virale un video caricato dalla pagina “Welcome to Favelas” dove dalle immagini si vede un uomo mascherato da maiale che prende a calci violentemente una porta a vetro della stazione Termini, gridando contro la polizia ferroviaria.
Il ragazzo in questione si chiama Timothy Reyna ed è un performer americano che stava ritornando a casa dopo aver lavorato in una nota discoteca di Roma. Come di consueto Timothy stava prendendo i mezzi per fare ritorno a Manziana, dove vive da anni ormai, quando però quella notte è stato aggredito violentemente e derubato da due uomini vicino la stazione.
Timothy aveva con sé una maschera da maiale, che era parte del travestimento per lo spettacolo che aveva da poco concluso, motivo per cui non sarebbe stato preso sul serio dagli operatori e questo avrebbe portato l’uomo ad urlare e a sferrare calci contro il vetro della porta. Poco dopo è arrivata la polizia ferroviaria, a cui Reyna ha riferito i dettagli dell’aggressione di cui è stato vittima.
Lui stesso denuncia l’accaduto sulla sua pagina Instagram, in descrizione scrive: “Ieri sera sono stato picchiato e derubato, mi hanno preso la macchina fotografica, il telefono, il portafoglio e la giacca e quando mi hanno minacciato di tagliarmi la faccia con una bottiglia rotta ho dovuto dargli la password del mio telefono”
La vittima racconta a Roma Daily News: “Avevo finito di lavorare in discoteca come mascotte, per questo ero vestito da maiale e stavo camminando verso la stazione quando sono stato aggredito e derubato da due uomini. Mi hanno rubato il telefono, la macchina fotografica, il portafoglio e la giacca. Poi mi hanno minacciato di tagliarmi la faccia con una bottiglia rotta che mi hanno spaccato in testa e mi hanno chiesto la password del telefono”.
“Dopo la rapina ho continuato a camminare verso il treno e ho visto un uomo che indossava la mia giacca davanti al McDonald’s; gli ho gentilmente detto che era il mio cappotto e gli ho spiegato che ero appena stato derubato, in risposta mi ha preso a calci e pugni davanti alla sicurezza del McDonald’s che non ha fatto nulla per aiutarmi. Non mi ha lasciato nemmeno entrare nel ristorante per sicurezza. Ero nel panico, senza telefono e ho cercato la polizia. Ho fatto quella scena per cercare di attirare la loro attenzione.”
Aggiunge: “Non mi sento sicuro camminando lì, questo mondo è un posto orribile”.