Grave episodio nella stazione ferroviaria di Nettuno, in provincia di Roma, dove un giovane di 23 anni ha aggredito la capotreno con una bottiglia di vetro. L’aggressione, avvenuta la sera del 21 novembre, ha visto l’uomo rifiutare di collaborare, scatenando il caos. L’intervento degli agenti ha portato all’arresto del giovane, accusato di resistenza, lesioni e danneggiamento. La capotreno, vittima dell’attacco, ha riportato ferite giudicate guaribili in pochi giorni.
L’aggressione alla capotreno in stazione: dinamica dei fatti
L’episodio si è verificato intorno alle 20 presso la stazione di Nettuno. L’uomo, un passeggero di origine nordafricana, si trovava a bordo di un treno fermo senza alcuna intenzione di scendere.
Gli addetti alle pulizie dei vagoni, notando il comportamento sospetto, hanno chiesto l’intervento della capotreno. Quest’ultima, seguendo il protocollo, ha richiesto al giovane di esibire il biglietto e i documenti.
Di fronte al rifiuto del 23enne, la capotreno lo ha invitato a scendere dal treno. Tuttavia, il passeggero ha reagito violentemente, brandendo una bottiglia di vetro e puntandola al collo della donna. A quel punto, gli operatori presenti hanno tentato di contenere l’aggressore, mentre venivano allertate le forze dell’ordine.
L’intervento della polizia e l’arresto
Gli agenti della polizia, giunti tempestivamente sul posto, hanno bloccato il giovane e lo hanno condotto al commissariato.
Durante il fermo, l’uomo ha continuato a dare segni di violenza, danneggiando gli interni della cella di sicurezza e rompendo un neon a testate. Le accuse mosse nei suoi confronti includono resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e danneggiamento.
Nel frattempo, la capotreno ha ricevuto assistenza medica per le ferite riportate. Fortunatamente, le lesioni sono state considerate lievi, con una prognosi di cinque giorni. L’incidente, però, ha evidenziato ancora una volta i rischi legati alla sicurezza del personale ferroviario.
