Il movimento femminista “Non Una di Meno” ha organizzato cortei a Roma e Palermo in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, sottolineando come questa non sia un’emergenza isolata ma una realtà strutturale. Con lo slogan “Disarmiamo il patriarcato” il movimento denuncia la carenza di fondi per i centri antiviolenza e politiche di supporto per le vittime. Dal 2024, in Italia, sono stati registrati 104 femminicidi, ma secondo il movimento, numeri che rappresentano solo una parte di un problema più ampio che include molestie sul lavoro e discriminazioni.
La protesta di “Non una di meno” a Roma
“Siamo in piazza per ribadire che c’è una guerra sui nostri corpi – e c’è una guerra globale – in cui i governi cercano di rafforzare costantemente la famiglia patriarcale e il razzismo contro le donne” ha sostenuto Carlotta di Non Una di Meno, ascoltata da Adnkronos.
“Il femminicidio è solo la punta dell’iceberg che riguarda molestie sul posto di lavoro, discriminazioni nelle scuole, forme di violenza che non arrivano al femminicidio ma portano più di 20mila a rivolgersi ogni anno ai centri antiviolenza” ha aggiunto.
La risposta al ministro Valditara
“A noi non interessa chi commette la violenza ma se guardiamo i dati a noi risulta che si tratta soprattutto di uomini italiani” dichiara il movimento, in risposta alle dichiarazioni del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
“Se vogliamo stare sui dati è interessante vedere che più dell’80% delle persone che commettono violenza sono partner o ex partner. Questo ci dice che non conta la nazionalità ma la relazione che le donne instaurano con gli uomini e il senso di possesso che gli uomini hanno sulle donne che considerano proprie e questo è vero a ogni latitudine e in ogni parte del mondo”.