Oggi c’è chi vive e chi sopravvive, come se non ci fosse più una via di mezzo. E lo si vede dal numero degli scioperi che a seguito di una manovra finanziaria definita “inadeguata”, stanno inondando giornali e ogni mezzo di comunicazione. A Roma quasi ogni giorno si scende in piazza per manifestare. Un autunno caldo, si dice, per le sigle sindacali e per i lavoratori che spesso sono portati al limite della sopportazione quando per loro qualcosa non va. È qui l’origine dello sciopero: se si sciopera, significa che c’è la manifestazione del malcontento di una o più categorie e questo fa riflettere su quanti problemi ci siano – atavici o meno – su varie questioni.
Dai trasporti alla sanita, dagli addetti alle pulizie alle maestre elementari: in questo periodo è lungo l’elenco degli scioperi che quasi ogni giorno vengono proclamati in vista dello sciopero generale indetto per fine novembre contro la manovra Meloni.
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Si sente spesso parlare di cortei, striscioni, slogan: dietro alle proteste dei lavoratori di settori così diversi, al di là delle questioni più squisitamente politiche e ideologiche, c’è un fil rouge che lega tutte le questioni: si tratta dei sentimenti di malessere e di sfiducia che ormai sembrano aver imbevuto questo Paese. Si lavora male, spesso senza adeguata attenzione alla sicurezza, con contratti precari, e talvolta anche senza, e poi con stipendi bassi. Ormai anche il contesto non fa differenza: azienda o ente pubblico, la certezza del posto fisso e di tutte le agiatezze è spesso soltanto un lontano ricordo.
Tanti scioperi oggi, decenni di politiche inadeguate
Legittime rivendicazioni salariali, richieste di maggior sicurezza, miglior riposo o che venga almeno riconosciuto: tante le richieste per un lavoro più dignitoso e rispettato. Se ora al centro degli slogan delle piazze finisce il Governo Meloni, è innegabile che il deterioramento economico e sociale italiano sia da imputarsi a decenni ormai di politiche inadeguate se non sbagliate.
Si attende lo sciopero generale del 29 novembre contro la manovra 2024, una legge di bilancio che per le ristrettezze economiche della finanza pubblica sarà precaria come il Paese.