Garantire il regolare svolgimento del Giubileo del 2025 a Roma: questo l’obiettivo del protocollo firmato oggi nella Capitale. Su iniziativa della Commissione di garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, è stato infatti firmato un protocollo che impegna le parti sociali a evitare astensioni dal lavoro in settori chiave durante eventi di rilevanza mondiale legati al Giubileo. Tuttavia, la Cgil ha scelto di non aderire all’accordo, esprimendo la propria contrarietà.
Giubileo, un protocollo per regolamentare gli scioperi
Il protocollo prevede l’introduzione di “franchigie straordinarie” nei settori dei trasporti, della sicurezza, dell’igiene ambientale e della sanità. Durante queste finestre temporali, che includono il giorno precedente e quello successivo agli eventi di maggiore afflusso, sarà evitato ogni tipo di sciopero. L’obiettivo dichiarato è quello di prevenire ulteriori difficoltà operative in un contesto che, per la sua complessità e portata globale, già rappresenta una sfida organizzativa significativa.
Tra i firmatari del protocollo figura anche Utilitalia, insieme a numerose altre associazioni e rappresentanze sindacali. In una nota ufficiale, le parti hanno sottolineato l’importanza dell’accordo, definendolo uno strumento fondamentale per la gestione ordinata di un evento di rilievo mondiale come il Giubileo, che richiamerà a Roma milioni di pellegrini e visitatori.
Il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini, ha dichiarato: “Esprimiamo un diretto ringraziamento per il lavoro fatto alla Commissione di Garanzia per il raggiungimento di questo e a tutte le Parti sociali firmatarie per la disponibilità dimostrata. Siamo certi che i cittadini di Roma sapranno apprezzare questa disponibilità. Il clima positivo, conseguente anche a questo Protocollo, non potrà che rafforzare il sistema di relazioni sindacali e la contrattazione collettiva nel settore dei servizi pubblici”.
Non tutti, però, hanno accolto favorevolmente il protocollo. La Cgil ha deciso infatti di non firmare, sottolineando il rischio che l’accordo possa limitare il diritto di sciopero, un principio costituzionalmente garantito.