Calo demografico, quali strategie attuare per contrastarlo?
Ospite in collegamento: Luigi Spedicato, sociologo
Sono tanti i paesi in cui il basso indice di natalità ha spinto i governi ad introdurre misure per incentivare le nascite. Parliamo di sussidi economici, agevolazioni fiscali, asili nido gratuiti e congedi parentali. Misure senz’altro positive, ma che non riescono ad incidere profondamente sui tassi di natalità. Un esempio su tutti, la Corea del Sud: è attualmente il paese con il tasso di natalità più basso al mondo (0,72% secondo i dati del 2023), eppure le misure introdotte dai governi sono tante.
E allora ci si chiede: siamo sicuri che queste strategie siano davvero efficaci? O ci sono alla base ragioni molto più profonde e complesse?
A Roma gli Stati Generali della Natalità
Venerdì scorso in Campidoglio, si sono svolti gli Stati Generali della Natalità, un appuntamento diventato ormai una tappa fissa per affrontare proprio il problema del calo demografico. L’evento, promosso per stimolare il dibattito su politiche di sostegno alla natalità e alla famiglia, ha visto la partecipazione, tra gli altri, del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, dell’assessora alle Politiche Sociali e Salute Barbara Funari e i Capigruppo dell’Assemblea Capitolina.
Il tavolo di confronto, animato da rappresentanti istituzionali e associazioni di categoria, ha messo in luce i dati preoccupanti sull’andamento demografico italiano. Si è discusso di come il basso tasso di natalità stia incidendo sul futuro del sistema economico e sociale, con una popolazione sempre più anziana e una forza lavoro in costante diminuzione.