“Infermiere facilitatore” delle vaccinazioni
L’ospedale Niguarda di Milano ha avviato una sperimentazione per aumentare l’adesione alle campagne di vaccinazione. Si tratta dell’infermiere facilitatore o leader per la vaccinazione. In che cosa consiste?
Un infermiere gira per le sale d’attesa del pronto soccorso o dei reparti invitando le persone a vaccinarsi seduta istante, magari insieme ai loro accompagnatori.
Secondo quanto comunicato dall’ospedale Niguarda nei primi tre giorni è stato possibile, attraverso questo sistema, vaccinare 449 persone. “È un modo virtuoso di sfruttare l’attesa, ma anche di intercettare i famigliari delle persone fragili, che spesso hanno poco tempo per aderire alla campagna vaccinale“, ha dichiarato Laura Zoppini, direttrice socio-sanitaria della struttura milanese. “Li informiamo sull’opportunità di proteggersi e sulla possibilità di farlo subito, senza prenotazioni o attese: è una dinamica che sta riscuotendo successo e che ci ha permesso di incrementare notevolmente la copertura delle persone vaccinate”, ha aggiunto la dottoressa.
Perché è pericoloso il sistema dell'”infermiere facilitatore”?
“Si tratta di un’assurdità“, ha commentato il dottor Mariano Amici nel corso della puntata di Camelot chiarendo i motivi. “Prima di tutto perché qualunque farmaco deve essere prescritto da un medico specificatamente per la necessità di un singolo paziente. Non è possibile fare una prescrizione generalizzata. L’infermiere facilitatore non porta con sé la prescrizione specifica per il singolo”.
Prima di far firmare un consenso informato e di vaccinare, le persone dovrebbero essere correttamente informate sui rischi e sui benefici. “Un infermiere non può fare questo in una sala d’attesa. A mio parere – ha chiarito Amici – è stato mandato lì solo per fare imbonimento ai pazienti presenti in sala d’aspetto“. In questo modo, però, si possono fare danni, perché i vaccini possono avere effetti avversi in alcuni casi anche gravi e letali, come è successo.