Un giovane di famiglia nobile si trova al centro di un procedimento giudiziario presso il tribunale di Roma, con l’accusa principale che riguarda la diffusione di immagini intime di una ex fidanzata, all’epoca minorenne, sui social media. Il ragazzo, ora 21enne, deve rispondere di cessione e detenzione di materiale pedopornografico, oltre che di minacce rivolte alla ragazza. La vicenda, che ha origine in una relazione adolescenziale, è sfociata in un processo abbreviato, con la sentenza prevista per l’inizio del prossimo anno.
Immagini hot diffuse sui social, le accuse contro il giovane
La vicenda inizia nel 2022, quando la relazione tra i due giovani termina. Come racconta Il Messaggero, poco dopo, una foto della ragazza, all’epoca minorenne, appare sul profilo Instagram del suo ex fidanzato. Una conoscente della vittima nota l’immagine e informa immediatamente la ragazza, che coinvolge il padre.
Viene così sporta denuncia, portando le autorità a sequestrare il telefono del giovane. Durante le indagini, la polizia scopre nel dispositivo immagini esplicite della ragazza, che secondo l’accusa erano state destinate alla condivisione privata ma che il giovane avrebbe invece diffuso pubblicamente.
Il capo d’imputazione della procura include anche accuse relative alla creazione di queste immagini, che mostrano la ragazza in pose sessualmente esplicite. Nonostante l’imputato neghi di aver caricato le foto online, l’accusa ritiene plausibile che le immagini siano state pubblicate e poi rimosse.
Le minacce alla ex fidanzata
Oltre alle accuse di diffusione non autorizzata di immagini, emergono dettagli preoccupanti sulle minacce rivolte dal giovane alla sua ex.
Secondo le indagini, il ragazzo avrebbe inviato messaggi contenenti frasi intimidatorie come: “Datti fuoco” e “Non mi fare arrivare al peggio”. Q
uesti messaggi, insieme ad altre dichiarazioni aggressive, sono stati inclusi nel capo d’imputazione, aggiungendo ulteriori elementi alla complessità del caso.
Il fenomeno del sexting
Il difensore del giovane ha sottolineato come il caso si inserisca in una realtà ormai diffusa, quella del sexting tra adolescenti. Secondo l’avvocato, i protagonisti della vicenda erano entrambi minorenni all’epoca dei fatti e, quindi, potrebbero non aver compreso pienamente le implicazioni legali e morali delle loro azioni.
Tuttavia, la gravità delle accuse, che includono reati contro la privacy e minacce, non può essere ignorata. La sentenza potrebbe avere conseguenze significative, non solo per il giovane ma anche come monito per altre situazioni simili.