Ancora disordini nel carcere romano di Regina Coeli.
Dopo la rivolta e l’incendio di fine settembre, ieri c’è stata una maxi rissa tra detenuti. A fronteggiarsi sono state due bande, armate di piedi di tavolo e sbarre di ferro divelte. La rissa è poi sfociata in uno scontro contro gli agenti di custodia per impedirne l’intervento. Contro di loro i detenuti hanno lanciato oggetti e liquidi. Sette sono rimasti feriti, tra cui il comandante e il vice comandante del reparto.
All’arrivo dei rinforzi da altri istituti della regione, la situazione era già ritornata alla normalità. “Le tensioni avrebbero interessato la prima, la seconda e la terza sezione in cui si trovano circa 500 reclusi dei 1.120 totali” ha spiegato Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
Per il presidente dell’Uspp, Giuseppe Moretti, e il vice segretario Uspp Regione Lazio, Marco Grassia, “l’intervento tempestivo e deciso del personale ha impedito che una rissa tra detenuti armati di armi bianche improvvisate degenerasse in un massacro“.
A Regina Coeli ci sono 1.120 detenuti, gli stessi che c’erano prima della chiusura per ristrutturazione della VIII sezione: il doppio dei detenuti rispetto alla capienza disponibile, con la metà del personale di polizia sull’organico.