La Guardia di Finanza ha avviato perquisizioni in diversi uffici pubblici, incluso il Campidoglio, nell’ambito di un’indagine della Procura di Roma su corruzione, turbativa d’asta e frode nelle forniture pubbliche legate agli appalti per la manutenzione delle strade. Sei persone risultano indagate, inclusi quattro dipendenti del Comune di Roma, due agenti della polizia stradale e un imprenditore. In particolare, le indagini coinvolgono la società Astral, partecipata dalla Regione Lazio, con sospetti di tangenti e favoritismi nelle assegnazioni dei contratti.
Guardia di Finanza in Campidoglio e negli uffici della società Astral
L’inchiesta della Procura di Roma ha visto l’intervento diretto della Guardia di Finanza, con perquisizioni non solo in Campidoglio, ma anche presso la sede della società Astral, un ente di proprietà della Regione Lazio che si occupa della manutenzione stradale e di altri servizi infrastrutturali.
Gli investigatori hanno raccolto documenti e informazioni per verificare le modalità di assegnazione degli appalti pubblici relativi al rifacimento del manto stradale della Capitale.
Questa operazione, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dal sostituto procuratore Lorenzo Del Giudice, si concentra su presunte pratiche di corruzione finalizzate a favorire un gruppo di aziende collegate a un imprenditore locale.
Sei indagati: chi finisce sotto inchiesta
Le indagini coinvolgono sei persone, tra cui quattro dipendenti del Comune di Roma, due poliziotti della stradale e l’imprenditore Mirco Pellegrini, principale sospettato per il ruolo di corruttore.
Pellegrini, a capo di un gruppo di 15 società intestate a prestanome, avrebbe manipolato le gare d’appalto per garantirsi vantaggi economici e accesso preferenziale ai contratti di manutenzione stradale.
Secondo le accuse, le tangenti venivano offerte non solo in denaro contante, ma anche attraverso promesse di impiego per i familiari dei funzionari pubblici coinvolti, così da consolidare il sistema di favoritismi e agevolazioni nelle assegnazioni degli appalti.
Lavori stradali di bassa qualità e materiali scadenti
Secondo l’accusa, i lavori di rifacimento stradale eseguiti dalle società di Pellegrini non rispettavano gli standard previsti, con l’utilizzo di materiali bituminosi di scarsa qualità.
Questo avrebbe portato alla creazione di strade con una pavimentazione sottile e fragile, particolarmente suscettibile all’usura e alla formazione di buche nel breve periodo.
La scelta di risparmiare sui materiali avrebbe avuto conseguenze negative per la viabilità cittadina, con il ritorno frequente delle problematiche stradali che gravano sui bilanci pubblici. Questi interventi di manutenzione ridotta avrebbero contribuito a un ciclo continuo di riparazioni, costringendo il Comune a stanziare ulteriori fondi per lavori correttivi.
Presunti accordi con poliziotti stradali per evitare controlli e multe
Le indagini hanno inoltre messo in luce un presunto accordo tra Pellegrini e due agenti della polizia stradale, volto a garantire la circolazione dei mezzi dell’imprenditore senza incorrere in sanzioni.
I camion delle società di Pellegrini, infatti, trasportavano frequentemente carichi oltre i limiti consentiti, e questo accordo illecito avrebbe permesso loro di evitare controlli e multe.
La connivenza degli agenti avrebbe facilitato la movimentazione dei materiali utilizzati per i lavori stradali, consentendo all’imprenditore di operare senza restrizioni e di massimizzare i profitti a discapito delle regole e della sicurezza stradale.
Il commento del sindaco Gualtieri
“Ho disposto una verifica approfondita su tutti gli interventi realizzati dalle ditte coinvolte nell’indagine in corso. Al momento non risultano interventi legati al Giubileo ma naturalmente la verifica è ancora in corso” ha commentato il sindaco Roberto Gualtieri in una nota ufficiale. “Vi terremo al corrente dei successivi sviluppi, anche quelli delle nostre autonome verifiche’’.