Juric: “Ndicka ok, out Dybala. Contro il Bologna sono sempre belle sfide”

Il tecnico sulla graticola: sarà addio?

Intervenuto in conferenza stampa, Ivan Juric, tecnico della Roma, ha parlato a poche ore dalla sfida contro il Bologna, decisiva in un modo o nell’altro per l’allenatore ex Torino.

Juric: “Italiano allenatore top. La mia squadra si complica la vita”

Lei è stato chiamato in una situazione di emergenza: è severo dire che fino a questo momento non ha trovato la soluzione?
“Non è severo. Ci sono dei segnali positivi ma dopo un po’ torna a diventare una cosa che non mi piace. Sono d’accordo con te”.

Come si affronta il Bologna?
“Italiano è un allenatore top, dà un gioco ed è aggressivo e rischioso. Mi piace molto, sono state sempre belle sfide con lui. Il Bologna accetta l’uno contro uno senza problemi”.

Sente la squadra tutta con sé? Perché Hummels non gioca?
“Ci sono dei momenti in cui sento la squadra mia, come a Verona quando ho detto che ero soddisfatto perché vedevo tantissime cose buone. Non ero finto. Contro l’USG non vedo differenze con la partita contro la Fiorentina, non eravamo concentrati e abbiamo concesso contropiedi. In queste partite non ho riconosciuto la mia squadra. Contro l’USG ho visto una squadra distratta e che si complicava la vita, non era sul pezzo e faccio fatica ad accettare questo. Fare una partita così contro l’USG è veramente sconcertante. Hummels? Mai un litigio, è un grandissimo professionista. Io devo scegliere uno che deve fare determinate cose e Cristante contro l’USG le ha fatte. Non c’è nessun litigio, così come quando ho messo Pisilli al posto di Pellegrini. L’ho messo perché Pisilli mi faceva determinate cose che richiedevo. So che è pesante e anche io mi aspettavo di avere di più appena arrivato, ma devo essere onesto e scegliere il calciatore che fa meglio le cose che chiedo. Non devo nascondermi dietro i problemi. Se Pisilli mi dà più garanzie di Pellegrini allora metto Pisilli anche se è un ragazzino”.

Quali sono le sensazioni positive?
“Contro il Torino abbiamo avuto qualità, organizzazione e serenità contro una squadra che ha segnato tanto. Contro il Verona partita molto positiva, addirittura meglio del Torino per come abbiamo mosso il pallone e per occasioni. Abbiamo subito dei gol incredibili, dobbiamo migliorare nei particolari. Poi ci sono state sensazioni negative come contro l’USG, mentre nelle altre partite ci sono state sensazioni positive e caratterizzate da errori arbitrale, che spero di non vedere più. In Belgio non ho visto anima e partecipazione, così come contro la Fiorentina”.

Aveva detto che a questa squadra manca mentalità vincente: dipende anche dai risultati altalenanti? Contro il Bologna è una partita da vincere e i leader come Dybala e Pellegrini devono caricarsi la squadra sulle spalle.
“Dybala non ci sarà perché ha sentito un fastidio nel riscaldamento di ieri. Voleva allenarsi ma il fastidio continuava a esserci. Pellegrini? Devo ancora vedere se giocherà. La mentalità vincente si può chiamare anche anima, è la stessa cosa. In certi momenti non siamo attaccati al risultato e alla prestazione. La tattica è importantissima, ma se non c’è quella cosa non sei competitivo e in alcune partite non lo siamo”.

Quando si è fatto male Dybala?
“Non si tratta di infortuni ma di sensazioni, fastidi, cicatrici a causa dei tanti infortuni passati. Queste sensazioni non ti lasciano tranquillo ed è successo un po’ in Belgio e ieri voleva provare ad allenarsi ma sentiva un fastidio”.

Si rimprovera qualcosa che avrebbe dovuto fare ma non ha fatto?
“Non ti so dire ma mi sembra di no. Abbiamo provato a fare tutto. Quello che mi dà fastidio da uomo e da allenatore è che io vedo che si possono fare progressi nelle partite, poi ci sono anche delle brutte partite. La mancanza di continuità mentale mi ha dato molto fastidio”.

Come sta Ndicka? Partite negative come quella contro l’USG le hanno fatto mai dire ‘Presidente, io più di questo non riesco a fare’?
“Ndicka ha recuperato, aveva un virus che ha colpito anche tanti collaboratori. Abbiamo ripulito aria dopo Firenze, abbiamo tirato fuori tutto. Non ho mai pensato di fare un passo indietro, magari lo hanno avuto altri. Ho la coscienza pulita, magari altri fanno un passo indietro ma non io. Non è facile perché a volte ho la squadra in mano e poi sparisce, non so da cosa dipenda. Questa è la realtà. Ho visto molti miglioramenti in alcune partite ma allo stesso tempo in altre c’è stato il buio”.



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