Un pestaggio selvaggio a colpi di sedie davanti a un bar a Lenola in provincia di Latina. Vittima dell’aggressione un 63enne che dopo alcuni giorni è stato trovato morto dai familiari nella sua casa a Fondi. La violenza infatti gli avrebbe causato una doppia lesione alla milza e causato il decesso. Non una morte naturale dunque, ma un omicidio di cui risponderanno i due presunti aggressori arrestati nella mattina di oggi giovedì 7 novembre dai carabinieri della Compagnia di Terracina.
Per i due uomini residenti a Lenola il gip del Tribunale di Latina ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’omicidio preterintenzionale aggravato del 63enne, aggredito lo scorso 3 giugno e trovato morto in casa sei giorni più tardi.
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Tutto inizia con il ritrovamento del cadavere lo scorso 9 giugno. L’allarme dei familiari e l’arrivo sul posto dei carabinieri. Dai primi accertamenti medico legali è sembrato però che la morte non fosse per cause naturali. La procura di Latina ha quindi disposto l’autopsia permettendo di accertare che il decesso era conseguenza di una doppia lesione alla milza, compatibile con un pestaggio avvenuto nei giorni precedenti.
Il pestaggio per liberarsi della presenza fastidiosa
Esattamente il 3 giugno all’esterno di un bar di Lenola dove gli indagati sarebbero stati chiamati dal proprietario dell’esercizio, per liberarsi della presenza fastidiosa, ma non pericolosa, del 63enne fondano che, spesso, si presentava palesemente ubriaco. Come accaduto quel giorno.
Incastrati dalle riprese delle telecamere
Secondo quanto ricostruito dalle indagini avviate dai militari, i due aggressori avrebbero colpito selvaggiamente la vittima, anche con alcune sedie prese all’esterno del bar, come dimostrano le immagini riprese da una telecamera esterna dell’impianto di videosorveglianza. L’uomo quindi nonostante le gravi lesioni sarebbe riuscito a tornare a casa dove è stato trovato cadavere il 9 giugno dai familiari.
Clima di omertà
Nel corso delle investigazioni è stato documentato un clima di diffusa omertà, caratterizzato da atteggiamenti reticenti di varie persone informate sui fatti, presumibilmente per la paura nei confronti dei due indagati, di cui uno pluripregiudicato, temuto per l’indole aggressiva. I due arrestati sono stati condotti presso la casa Circondariale di Latina, a disposizione dell’autorità giudiziaria, e dovranno rispondere delle gravi accuse di omicidio preterintenzionale aggravato.