“Vi prego perdonatemi, ho ferito un mio compagno di scuola. Ho fatto una cavolata”. In lacrime tra le auto parcheggiate confessa la ragazza a un operatore del numero unico di emergenza 112 quello che ha appena fatto nel cortile della scuola che frequenta dall’anno scorso, nel centro di Santa Maria delle mole, via Appia, le porte della capitale.
Nello zainetto nascosto fra i libri, c’è il coltello da cucina con la punta arrotondata con il quale poco prima si è avventata contro un coetaneo, colpendolo di striscio al petto. Ha ancora la lama di 10 cm sporca di sangue. Il ragazzino ha alzato le braccia per difendersi ed è stato ferito ad un braccio e in maniera più profonda a una mano.
Poteva andare molto peggio. “La settimana scorsa lui ha fatto la spia alla prof, le ha detto che stavo copiando dallo smartphone e il compito in classe“, racconta la minorenne sentito dai carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo, subito soccorsi dopo la segnalazione del 112. Lunedì alle 8:15 circa l’operatore è riuscito a convincere la ragazzina a rimanere per alcuni minuti al telefono, anche per evitare che potesse compiere i gesti autolesionistici, consentendo così a una pattuglia dell’arma di individuarla e portarla in caserma. La dodicenne sotto shock ha consegnato subito il coltello. Non è imputabile perché ha meno di 14 anni.
Chi indaga ha comunque inviato una relazione alla procura dei minorenni nella quale si ipotizza il reato di lesioni personali. Ma ci sarebbero anche accertamenti sul telefonino della minore per capire se ci siano stati contatti o minacce con il dodicenne ferito nel corso degli ultimi giorni.
Al momento non sarebbero emersi episodi di bullismo o legati ad altri fenomeni giovanili. Il ragazzino, trasportato in ambulanza in codice giallo all’ospedale Bambino Gesù, è stato dimesso con qualche giorno di prognosi.
I genitori di entrambi sono stati convocati in caserma e sentiti dai carabinieri. Coppie di lavoratori. Nessun precedente, persone almeno in apparenza alle prese con i problemi di tutti i giorni. Sono sconvolti, sopraffatti dalla portata del gesto della dodicenne, chiuse nell’appartamento dei genitori: per lei non si esclude un percorso di assistenza psicologica. Dalla scuola intanto nessuna reazione, il preside Paolino Gianturco ha chiuso ogni canale di comunicazione. “È in riunione“, la risposta della segretaria fino a sera, quando ha lasciato il plesso. Ma la tragedia è sfocata è rimbalzata sui social nell’arco di poche ore diventando un caso.
“Dobbiamo dire bassa al diffondersi della violenza fra i giovani“, afferma il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, che ricorda: “abbiamo provato nuove norme sulla condotta. Quest’anno entreranno in vigore. Vogliamo ripristinare l’autorità dei docenti nelle classi. Dobbiamo vietare l’utilizzo dei social minori di 15 anni. Vogliamo proteggere i nostri giovani“. Anche lo psichiatra Paolo Crepet auspica “Misure più rigorose, sul modello inglese, dove l’accesso ai social è vietato fino a 10 anni“.
Frosinone, docente salva alunna che stava per gettarsi nel vuoto
Sacchetti, docente di scienze motorie al liceo Fratelli Maccari di Frosinone, era già a scuola, quando ha ricevuto la telefonata di una collega: “Mentre passava davanti al parcheggio multipiano che si trova vicino al nostro istituto, una struttura alta 15 metri, ha notato una piccola folla radunarsi in strada e ha riconosciuto nella ragazza seduta sul cornicione con le gambe nel vuoto la nostra alunna: la collega mi ha chiesto di raggiungerla e mi sono precipitato”.
Ed ecco la ricostruzione di quei momenti concitati: “Sono salito all’ultimo piano e mi sono avvicinato molto lentamente. La ragazza si era sporta dal parapetto ed era in bilico: una scena che avevo visto solo nei film. Quando ha avvertito la mia presenza ho cercato di aprire uno spiraglio di dialogo… Lei tremava, piangeva continuava a ripetere che era stanca e che non le importava più niente… L’ho stretta alla vita con tutta la forza che avevo e l’ho fatta cadere all’indietro, dalla parte giusta, per metterla in sicurezza“.
A quanto pare non c’era alcun segnale che lasciasse presagire la sua intenzione di farla finita: “A lezione era sempre in ordine, compita: un’adolescente all’apparenza tranquilla. Mi risulta che avesse buoni voti, i colleghi me lo hanno confermato”.
“Non mi ha confidato i motivi del malessere, sarà la polizia a chiarirli. So che da quando c’è stato il COVID i ragazzi sono più fragili e smarriti, per questo abbiamo attivato uno sportello di ascolto con la consulenza di esperti ai quali gli studenti possono rivolgersi se sentono bisogno“
Conclude il docente: “Sono provato. Ho un forte mal di testa e penso ci vorrà un po’ per smaltirlo. Quando l’ho vista ha prevalso l’istinto e mi sono buttato. Da sportivo sono abituato a scattare ma non mi sento un eroe, ho soltanto compiuto il mio dovere morale e civile”.
In arrivo la “Festa dell’Olio e del Vino Novello”
Vignanello, incantevole borgo della Tuscia viterbese, si trasforma ogni autunno in un palcoscenico dedicato ai sapori autentici del territorio. La Festa dell’Olio e del Vino Novello è un evento che celebra l’eccellenza dei prodotti locali, unendo tradizione, gusto e convivialità.
Per due weekend consecutivi a Vignanello, l’Associazione Turistica Pro Loco di Vignanello celebrerà l’olio e il vino accompagnandoli con visite guidate e percorsi del gusto e degustazioni guidate. Un’occasione per festeggiare la nuova stagione del Vino e dell’Olio, che in questo periodo dell’anno esprimono con particolare intensità la loro gioventù e freschezza. Profumi che si aggiungeranno ai tepori delle caldarroste appena sfornate dalle grandi teglie collocate nelle vie del borgo.
Durante tutta la manifestazione esperte guide vi condurranno, attraverso i “percorsi del vino e dell’olio”, nell’affascinante mondo della produzione e trasformazione dei due prodotti più importanti nell’enogastronomia italiana. Grazie ai percorsi informativi, alle rievocazioni e alle ricostruzioni storiche dei mestieri che hanno una rigorosa criticità filologica nei materiali usati, nei prodotti finiti, nelle nozioni storiche, da qualche anno è nata la voglia di far immergere i visitatori in un angolo di storia.
Lo scopo è quello di fungere da macchina del tempo e di far toccare con mano, far provare i mestieri perduti e manualità dimenticate, attraverso anche gli spettacoli e alcuni sport in uso per far rivivere quell’Italia del Rinascimento.
Tra le principali attrazioni troviamo:
Degustazioni: Stand dedicati alla degustazione dell’olio nuovo e del vino novello, dove è possibile assaggiare i prodotti di diverse aziende agricole locali.
Mercato dei prodotti tipici: Un’esposizione di prodotti locali, come formaggi, salumi, miele e dolci, dove è possibile acquistare direttamente dai produttori.
Percorsi del gusto: Itinerari enogastronomici alla scoperta delle cantine e degli frantoi locali, per vivere un’esperienza immersiva nel mondo dell’olio e del vino.
Ristoranti e trattorie: Numerosi ristoranti e trattorie propongono menù speciali a base di prodotti locali, per deliziare il palato con piatti tradizionali rivisitati in chiave moderna.
Una festa all’insegna dei sapori con numerosi stand dei prodotti tipici locali, ma anche della cultura con percorsi dedicati agli antichi mestieri, rievocazioni e visite guidate al Castello Ruspoli, ai ‘Connutti’ della Vignanello sotterranea, alla Barocca Chiesa Collegiata e agli altri luoghi più significativi di Vignanello.