Welfair 2024 è un evento organizzato a Fiera Roma dal 5 al 7 novembre e offre la possibilità di progettare assieme il cambiamento del servizio sanitario nazionale (SSN).
È così impossibile pensare di costruire la sanità del futuro? No, perché per farlo servono competenze, esperienze e responsabilità che qui, a Fiera di Roma, si incrociano per realizzare tale obiettivo. Un ricco programma convegnistico e un’ampia area espositiva uniscono aziende, startup, istituzioni e professionisti nel presentare le tecnologie più avanzate e i servizi più innovativi necessari per il cambiamento e il miglioramento.
“Uno degli obiettivi principali di Welfair – racconta Giovanni Scapagnini, Ordinario di Nutrizione Clinica dell’Università degli Studi del Molise e del Comitato Scientifico Welfair – è confrontarsi nell’ambito degli operatori del settore per le buone pratiche ed è non solo collegato alla semplificazione della sanità, che è uno dei grossi problemi affligge il nostro contesto sociale, ma anche di acquisizione, maturazione e decodifica delle nuove tecnologie.”
La Fiera, che si svolge in un unico padiglione, è un momento importante di confronto dove i vertici della governance sanitaria, delle Società Medico-Scientifiche e delle grandi Agenzie di tecnologie medicali si incontrano con l’intera filiera sanitaria per costruire insieme un SSN più forte, sicuro ed integrato, servendosi in primis dell’innovazione organizzativa e tecnologica; dà la possibilità ad istituzioni, aziende e enti di confrontarsi su uno dei temi più importanti del momento, la sanità, per trovare assieme soluzioni a quelle che sono le problematiche croniche che caratterizzano il settore.
Welfair a Roma
Torna a Roma la fiera del fare Sanità: la Capitale diventa in questa tre giorni un concentrato di idee, progetti, ambizioni che riguardano la salute e la sanità, riconfermandone la vocazione di naturale crocevia del Servizio Sanitario Nazionale, luogo del confronto tra il Ministero della Salute, le Regioni, le Agenzie nazionali. La Regione Lazio, in particolar modo, è presente con un suo stand, luogo dove ai microfoni di Radio Roma si è affrontato il tema dell’aumento di persone durante il periodo giubilare e di come gestirle nelle necessità.
“Riconosciamo che l’evento è straordinario, imperdibile. Noi vogliamo fare veramente una rivoluzione copernicana, come ama dire il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, perché abbiamo due opportunità che non ci capiteranno più: i fondi del Pnrr e i fondi straordinari del Giubileo. Questi fondi dovranno essere utilizzati per l’innovazione non solo tecnologica, ma organizzativa e strutturale.”
L’aspettativa di vita è diversa dall’aspettativa di vita in salute
Gli spunti in fiera sono tantissimi, tra cui gli studi più recenti in materia di longevità, le potenzialità delle cure sviluppate dai ricercatori nello spazio, la prima Smart Ambulance made in Italy pronta per entrare in servizio, un focus sulla salubrità degli ambienti indoor quale prima strategia preventiva rispetto alle malattie croniche, la firma della ‘Consulta delle società scientifiche e associazioni pazienti per le malattie vascolari’, la presentazione del “Piano Strategico per la Salute Cardiovascolare in Italia 2024-2027” a cura della Federazione Italiana di Cardiologia (IFC).
Un momento di importante confronto è avvenuto con Giovanni Scapagnini, Ordinario di Nutrizione Clinica dell’Università degli Studi del Molise nonché massimo studioso internazionale sul tema, che ai microfoni di Radio Roma ha puntualizzato come sia differente parlare di aspettativa di vita e aspettativa di vita in salute. “Oggi continuiamo a dire che l’Italia e buona parte del mondo occidentale sta invecchiando perché aumenta la popolazione nazionale. Questo non vuol dire che sta aumentando il livello di salute. In Italia più o meno ci aspettiamo di vivere fino ad 86 anni però l’aspettativa di vita in salute è neanche di sessanta anni. Questo vuol dire che ci dobbiamo aspettare ognuno di noi più di vent’anni della nostra vita affetti da una patologia solitamente cronica, quindi non trasmissibile, che per definizione non è neanche curabile e neanche ben affrontato dal sistema sanitario.”