Trasporti, sciopero di 8 ore: si protesta dopo l’accoltellamento del capotreno a Genova
Ospite in collegamento: Antonio Amoroso, Cub Trasporti
Nuovo sciopero di 8 ore in tutta Italia nel settore trasporti. Ad incrociare le braccia dalle 9 alle 17 il personale ferroviario di Trenitalia, Trenitalia Tper, Fs Security, Italo Ntv, Trenord: si protesta in seguito all’accoltellamento di un capotreno, avvenuto ieri, a bordo del treno regionale Genova-Busalla.
Lo sciopero è stato proclamato dai sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Trasporti.
Secondo i sindacati, l’accoltellamento non è un caso isolato ma l’ennesimo episodio di violenza ai danni del personale: negli ultimi mesi, infatti, le aggressioni al personale mobile si sono moltiplicate, segno di un’escalation che lavoratori e sindacati non intendono più tollerare. Nel frattempo, è già stata programmata una più ampia mobilitazione nazionale per l’8 novembre con uno sciopero generale di 24 ore del trasporto pubblico locale, con manifestazione a Roma, davanti al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
L’obiettivo è non solo il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto il 31 dicembre 2023, ma anche l’apertura di un dibattito sul futuro della mobilità pubblica in Italia, messa a rischio da anni di tagli (si calcolano 1,5 miliardi negli ultimi dieci anni) e da una carente pianificazione politica.
“Lo sciopero è l’unico mezzo a disposizione del lavoratore per far sentire la propria voce – ha spiegato Antonio Amoroso -, comprendiamo che le ripercussioni siano soprattutto sui cittadini e sui pendolari. Ma sono gli stessi cittadini che dovrebbero comprendere come questa protesta nasce anche per loro: come non c’è sicurezza per noi lavoratori, non c’è neanche per l’utenza e la cronaca ci racconta bene che è così. Il Governo deve intervenire, non è più possibile aspettare”.