Lunedì mattina, in una scuola media di Santa Maria delle Mole, vicino Roma, una studentessa di 12 anni ha aggredito un compagno con un coltello. L’origine dell’alterco pare sia stata una presunta “soffiata” che il ragazzo avrebbe fatto all’insegnante, segnalando che la compagna aveva copiato durante un compito. L’incidente è avvenuto verso le 8:15 nel cortile dell’istituto Vivaldi, situato in via Giovanni Prati.
Armata di un coltello da cucina, la ragazza ha aggredito il compagno, colpendolo più volte e causandogli lievi ferite a un braccio e a una mano. Nonostante il sanguinamento, le lesioni si sono rivelate superficiali. In stato di shock, la ragazza ha contattato il 112 piangendo e confessando l’accaduto. Lo staff scolastico, allertato dalla situazione, ha chiamato i soccorsi subito dopo che il ragazzo, sanguinante, è rientrato in aula. I Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo hanno aperto un’indagine per chiarire le cause e le circostanze dietro l’episodio di violenza.
Aggressione al compagno di scuola, parla Rusconi
Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi Roma, all’Adnkronos ha dichiarato: “Purtroppo la mancanza di capacità genitoriale di intervenire sull’educazione dei figli è un fatto drammatico che si sta espandendo e tutto viene a ricadere sulla scuola, che cerca di intervenire ma da sola non riesce”.
Ha aggiunto: “Davanti a questi fatti dobbiamo rafforzare le strutture di appoggio dei giovani, con una maggiore diffusione degli ambiti psicologici nelle varie Asl, recuperare quegli ambiti di intervento che una volta erano l’oratorio o la sezione di partito – sottolinea – Soprattutto è importante che la politica si faccia carico di quelle strutture di aggregazione che possano rappresentare un elemento formativo positivo; ma serve un sussulto della politica perché la scuola da sola non riesce, anche quando prova a sensibilizzare i genitori. Le parrocchie provano ma da sole non bastano, serve una politica di apertura verso i giovani”.