Anni di maltrattamenti tra schiaffi, umiliazioni e soldi controllati al centesimo. Un incubo che la vittima sperava di chiudere allontanandosi da casa e dal marito. Speranza vana. Da quel momento sono iniziati i passaggi sotto la nuova abitazione e le minacce dal vivo e al telefono. La vittima angosciata dalle persecuzioni senza sosta ha così deciso di andare dai carabinieri di Carpineto Romano, in provincia di Roma, e denunciare il marito. Dopo dieci giorni è scattato l’arresto.
Nel pomeriggio di ieri mercoledì 30 ottobre, al termine dei meticolosi accertamenti compiuti dai militari, il Tribunale di Velletri ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e per un 49enne si sono spalancate le porte del carcere velletrano per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia.
Dopo anni di maltrattamenti lascia il marito e iniziano le minacce: arrestato
Tutto è iniziato lo scorso 20 ottobre quando la donna è andata alla Stazione Carabinieri di Carpineto Romano per denunciare il marito, da cui si stava separando. La donna ha raccontato ai militari una storia di maltrattamenti lunga anni. Comportamenti vessatori che sarebbero iniziati oltre dieci anni fa. Si tratta di atteggiamenti ritenuti svilenti, schiaffi, spintoni urla e soprattutto un controllo costante sul denaro speso.
Passaggi in auto sotto casa, telefonate e messaggi
L’incubo non si ferma anzi peggiora quando la donna prende consapevolezza del comportamento esasperante del marito e gli comunica che ha deciso di separarsi, per poi allontanarsi dall’abitazione per trasferirsi con la figlia presso la casa dei genitori.
Da quel momento, il 49enne non accettando la fine della relazione, avrebbe posto in essere una vera persecuzione nei confronti della donna con passaggi in auto sotto l’abitazione e minacce sia dal vivo che con telefonate e messaggi vocali.
I carabinieri hanno acquisito i messaggi, sentito i testimoni ai quali la donna turbata aveva raccontato le condotte persecutorie del marito e segnalato puntualmente i fatti alla Procura della Repubblica che ha richiesto al Tribunale di Velletri l’emissione della misura cautelare in carcere applicata nei confronti del 49enne.