Intelligenza emotiva e abilità – con Daniele Bondi (VIDEO)

Intelligenza emotiva: Emozioni… queste sconosciute!

Il Mind Health Report 2024, studio condotto da Axa e Ipsos con lo scopo di identificare sia il benessere, sia i problemi di salute mentale nella società attuale, ha rilevato che il 28% degli italiani soffre di disturbi o di problemi legati all’ansia. L’obiettivo delle indagini, logicamente, è quello di costruire, mattone per mattone, un edificio basato sulle possibili soluzioni per mitigarli. I primi elementi essenziali da cui partire però, sono sempre consapevolezza, conoscenza delle nostre emozioni e del livello di intelligenza emotiva. Ma più nel dettaglio, cos’è l’intelligenza emotiva?

Il Dottor Daniele Bondi, Trainer di programmazione Neuro-linguistica, esperto di mindfulness e intelligenza emotiva, afferma che quest’ultima “E’ un insieme di abilità. Abilità che afferiscono alla sfera intra-personale e alla sfera inter-personale. Intra-personale vuol dire sostanzialmente l’abilità di essere auto-consapevoli delle emozioni che proviamo nel momento in cui le proviamo, e saperle anche collegare a tutti i nostri bisogni, obiettivi, sogni, a tutte le esperienze che abbiamo vissuto, o alla nostra cultura anche. Poi abbiamo l’auto-gestione, ovvero l’abilità di trasformare, come aveva fatto Leopardi per esempio, la tristezza in creatività. Pensiamo anche a Van Gogh o ad un altro pittore come Ligabue. Ecco, noi dovremmo essere capaci di trasformare la paura in coraggio, la rabbia in determinazione e la tristezza in creatività“.

Diversa è poi l’auto-motivazione spiega l’esperto, “che è estremamente importante. Come dice la parola, dobbiamo essere auto-motivati. Un conto è se io faccio le cose che devono essere fatte perchè me lo dice la mamma, il papà, il manager, il collega o l’allenatore di calcio. Un conto è se le faccio perchè sono auto-motivato e trovo quindi in me stesso la motivazione. Qui in mezzo abbiamo anche l’abilità di superare un ostacolo dopo l’altro, di fissare un obiettivo e di dire a me stesso che non importa il numero di ostacoli che incontrerò, io comunque andrò avanti”.

Siamo tutti dotati di intelligenza emotiva?

Secondo quanto emerso dalle parole di Bondi inoltre, tutti noi siamo dotati di intelligenza emotiva, quello che ci contraddistingue è il livello. “Esistono anche dei test, purtroppo un po’ indicativi perchè sono spesso basati sull’auto-valutazione, ma è un’auto-valutazione che, se siamo sinceri nell’’eseguire il test, ci da delle buone indicazioni. Ad esempio, ci può dire quale tra queste cinque ambiti dell’intelligenza emotiva, qual è quello rispetto al quale dovremmo fare più esercizio e cercare di svilupparlo di più”.

All’interno della sfera inter-personale poi, nascono e si impongono anche altri due aspetti importanti: “L’empatia e l’intelligenza relazionale. La prima è la capacità non solo di comprendere razionalmente ma anche di sentire e provare le emozioni che provano gli altri. La seconda, è l’abilità di creare buone relazioni con gli altri, ivi inclusa l’abilita di leadership o l’abilità di sentirsi un mediano, come direbbe questa volta il cantante Ligabue” in ambito lavorativo ad esempio, ma anche sportivo, non solo sociale.

Come implementare l’intelligenza emotiva

E’ un dato di fatto che l’intelligenza emotiva non viene insegnata nelle scuole. Così come non viene insegnato il processo di sviluppo ed incremento della stessa. “Non abbiamo neppure la possibilità – dice Bondi – se non in rarissimi casi, di avere una famiglia che ci istruisce in merito. Quindi dobbiamo fare il nostro percorso. Venire a conoscenza dell’esistenza di questo tipo di intelligenza, della possibilità di migliorarla, partecipando a percorsi formativi che alle volte durano tutta la vita”. La costanza e la motivazione, sono due degli elementi necessari per il miglioramento, anche e soprattutto a a casa.

Programmazione Neuro-Linguistica: come influisce sull’intelligenza emotiva

Nata negli anni 70, nell’Università di Santa Cruz, in California, la programmazione Neuro-Linguistica, è una disciplina utile a modificare “La rappresentazione con immagini, sensazioni, emozioni e linguaggio, che ci facciamo dell’esperienza. C’è un modo di rappresentarsi l’esperienza che è deleterio. C’è un modo di rappresentarsi l’esperienza che invece è produttivo di eccellente risultato. Scoperta questa struttura di rappresentazione, è possibile intervenire e modificare per poi cambiare le emozioni che si provano in certe situazioni, portando a prendere decisioni diverse e così diversi saranno i risultati che otteniamo alla fine”.



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