I principali sindacati italiani del settore sanitario – Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up – hanno ufficializzato per il 20 novembre una giornata di sciopero nazionale di 24 ore, che coinvolgerà medici, dirigenti sanitari, infermieri e altri professionisti della sanità, in linea con quanto stabilito dalla legge 43/2006. La protesta rappresenta una risposta alla Legge di Bilancio 2025, che, secondo le organizzazioni sindacali, ha ridotto i fondi destinati al settore sanitario rispetto agli annunci preliminari, mettendo a rischio la qualità delle prestazioni.
Sciopero medici e infermieri per la Legge di Bilancio 2025
La nuova Legge di Bilancio 2025, approvata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, è al centro delle critiche dei principali sindacati della sanità, i quali denunciano una riduzione del finanziamento pubblico dedicato alla sanità rispetto a quanto comunicato in precedenza.
I leader sindacali hanno espresso delusione riguardo a quanto previsto dalla manovra, poiché le risorse allocate risultano inferiori alle promesse fatte e non sono sufficienti a coprire le esigenze di un settore già in difficoltà.
Secondo i rappresentanti sindacali, la manovra prevede un incremento dell’indennità di specificità medica e sanitaria che si traduce in aumenti irrisori: 17 euro netti per i medici e 14 euro netti per i dirigenti sanitari nel 2025.
Anche gli infermieri riceveranno un contributo modesto di circa 7 euro netti per il prossimo anno, e solo nel 2026 questa cifra salirebbe a 80 euro. Le altre professioni sanitarie subiscono aumenti altrettanto minimi, in contrasto con l’aumento del carico di lavoro e delle responsabilità che i professionisti affrontano quotidianamente.
Fondi insufficienti e tempistiche di erogazione in discussione
I sindacati sottolineano che la maggior parte dei fondi destinati al settore sanitario nel contesto della Legge di Bilancio dipende da un nuovo contratto nazionale, la cui trattativa inizierà soltanto tra due anni.
Di conseguenza, il personale sanitario non vedrà alcun beneficio concreto per un tempo indeterminato. Questo ritardo nelle tempistiche e l’incertezza riguardo all’erogazione dei fondi alimentano il disappunto delle categorie interessate, portando i sindacati a considerare la manovra un affronto a coloro che operano in condizioni spesso difficili e precarie.
Sciopero nazionale del 20 novembre: la voce dei Sindacati
Il 20 novembre diventerà così un giorno di sciopero unitario, in cui il personale sanitario manifesterà per ottenere maggiori risorse e una rivalutazione delle condizioni di lavoro.
Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed, insieme a Guido Quici, presidente di Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, presidente di Nursing Up, hanno ribadito che le “briciole” stanziate per il personale sanitario non sono sufficienti a compensare l’impegno e i sacrifici quotidiani dei lavoratori del settore, e rischiano di aumentare il malcontento e l’abbandono della professione, fenomeno già in crescita tra medici e infermieri.