Il personaggio del giorno: Vittorio Gassmann
Vittorio Gassmann, passato alla storia come “Il Mattatore” dall’omonimo show tv da lui stesso condotto, nacque a Genova il 1 settembre 1922. Tra i migliori attori italiani di sempre, nonchè regista, sceneggiatore, scrittore e performer teatrale, viene ancora oggi ricordato per il suo portamento unico, la dizione perfetta e l’immancabile professionalità.
Il padre Heinrich Gassmann, noto ingegnere civile tedesco, morì in piena epoca fascista e nazista, così la madre, Luisa Ambrosi, di religione ebraica, decise di cambiare il proprio cognome eliminando la seconda “n” finale. All’età di sei anni si trasferì a Roma dove prosegui con i suoi studi ed ottenne il diploma al Liceo Classico Torquato Tasso, proprio nello stesso periodo di Raimondo Vianello. Nel frattempo il giovane Vittorio, si immerse nell’Accademia nazionale d’arte drammatica, ambiente frequentato successivamente dal grande Nino Manfredi e Monica Vitti.
E allo stesso modo in cui lo aveva fatto Raimondo Vianello, anche Gassmann, si distinse sin da giovanissimo come atleta sportivo, in particolare come giocatore di pallacanestro, arrivando a far parte della nazionale universitaria e a giocare la finale di scudetto con la “Bruno Mussolini” nel 1942.
Un debutto indimenticabile
L’esordio come talentoso attore avvenne nel 1943, a Teatro, con “Nemica” di Dario Niccodemi e assieme ad Alda Borelli. Fu l’inizio di un grande amore, quello per il teatro, continuando al Teatro Eliseo e dando vita ad un trio con Tino Carraro ed Ernesto Calindri, che rimase indelebile nella storia. Proseguì con il noto Luchino Visconti, ottenendo risultati sempre più ricchi di successo.
Teatro, cinema e televisione
Per vederlo protagonista sul grande schermo invece, si aspettò il 1945, nella pellicola “Incontro con Laura” targato Carlo Alberto Felice. E proprio questo film, il primo in assoluto è andato perduto. Il primo superstite sembra essere invece “Preludio D’amore” di Giovanni Paolucci. Qualche anno più tardi fondò e diresse assieme a Luigi Squarzina il Teatro d’Arte Italiano, producendo la prima versione dell’Amleto in Italia. Il 1959 invece fu un anno brillante per Gassmann, che ottenne un inaspettato successo come conduttore nel programma “Il Mattatore”, divenne ben presto diventato il suo soprannome.
Fu una carriera brillante tra teatro, il suo grande amore, cinema e televisione. Morì a Roma il 29 giugno del 2000 all’età di settanta sette anni, a causa di un improvviso attacco cardiaco nel sonno.
Curiosità
- Pochi sanno che, oltre ad avere un talento innato per l’arte della recitazione, fu anche uno scrittore. Dopo aver scritto nel 1965 il romanzo “Luca dei numeri” pubblicò numerose autobiografie e immense opere quali “Mal di parola”, “Lettere d’amore” sulla bellezza con Giorgio Soavi e “Ulisse e la balena bianca”;
- Per molti anni, l’interprete soffrì di disturbo bipolare, che logicamente gli portava continui ed improvvisi cambi d’umore;
- Nel 1994 doppiò il personaggio di Mufasa, nel capolavoro d’animazione “Il Re Leone”;
- Sulla sua lapide, secondo sua volontà, fu scritto “Non fu mai impallato!”, espressione appartenete al gergo attoriale che rimandava al suo essere sempre visibile dalla cinepresa.
