Casilina, 40enne aggredisce a calci e pugni la compagna incinta
Ospite in collegamento: Michela Anniballi, redazione “Roma Daily News“
“Tanto appena partorisci te lo faccio togliere sto ragazzino […] non lo metterai mai alla luce perché te lo faccio perdere”. Queste le parole di un uomo di 40 anni alla sua compagna incinta al sesto mese dopo che la loro relazione era cominciata nel febbraio scorso. Era luglio, secondo le indagini della polizia, quando l’uomo si è scagliato contro la compagna perché lei si rifiutava di continuare a drogarsi con lui.
Da qui le violenze, gli insulti e le botte, anche in mezzo alla strada, dopo che la giovane aveva deciso di disintossicarsi presso il Serd di via Casilina e di trasferirsi a casa della madre a Villaggio Falcone, vicino a Lunghezza.
In un’occasione, oltre ai maltrattamenti, la donna è quasi rimasta soffocata dal profumo per ambienti di una boccetta spray che il 40enne le ha svuotato completamente in faccia.
L’uomo è stato arrestato nei giorni scorsi dagli agenti del commissariato Casilino Nuovo, coordinati dalla Procura, che hanno eseguito nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Barbara Bennatto.
Dalla misura cautelare emergono mesi di abusi nei confronti della donna, di 30 anni, picchiata selvaggiamente ad agosto, con schiaffi e pugni in faccia, ginocchiate sullo stomaco, tanto da costringerla a richiedere le cure dei sanitari presso l’ospedale Casilino, ove dichiarava di essere caduta dalle scale. All’inizio della loro storia i due vivevano in una villetta a Corcolle.
Poi tutto è cambiato. Ogni volta che la 30enne si è recata in ospedale in seguito alle percosse, ha taciuto con i medici l’origine delle lesioni, spiegando di “essere caduta per le scale per timore di ritorsioni”. “All’inizio sembrava una persona per bene, tranquilla”, ha spiegato la vittima, “ma poi è cambiato tutto e sono andata da mia madre”. Durante l’aggressione del 13 ottobre, di sera, mentre portava a spasso il cane, sono dovuti intervenire alcuni passanti per mettere in salvo la donna, che aveva già bloccato i profili social del compagno, il quale la insultava anche da lontano andando di proposito nel quartiere dove si era rifugiata la compagna.
La denuncia di quest’ultima alla polizia è sopraggiunta prima dell’appuntamento che la 30enne aveva preso venerdì scorso con le operatrici del Centro antiviolenza di Torre Spaccata. Secondo il Gip “le condotte descritte dalla persona offesa appaiono oggettivamente allarmanti con continue incursioni nella vita privata” della donna “denotando un’assoluta incapacità di autocontrollo”. E di incuranza “dello stato di gravidanza della persona offesa e particolarmente crudele ai danni della stessa e del nascituro, nei confronti del quale l’indagato non mostra alcun sentimento di umana e istintiva protezione”.
Ardea, 17enne perde la vita in un incidente
“Michele era un bravissimo ragazzo. Non ci crediamo che abbia imboccato quella strada consapevole che fosse contromano: la verità è che la segnaletica inganna, e lui si è ritrovato su una strada con le auto che venivano nel senso opposto”. Il cugino Manuel chiede giustizia per Michele Comandini, studente del liceo scientifico di Pomezia, giocatore di basket, morto a 17 anni nella serata di sabato fra via dei Lecci e via delle Pinete, a Marina di Tor San Lorenzo mentre andava a prendere un amico.
Comandini era in sella alla sua moto da enduro 125 quando per motivi in corso di accertamento si è schiantato contro una Ford Focus guidata da un 45enne. L’impatto è stato talmente improvviso che non ha lasciato scampo al minorenne, morto poco dopo l’arrivo dei soccorsi.
Quell’incrocio che porta al lungomare di Marina di Tor San Lorenzo è stato più volte al centro di incidenti anche gravi e delle segnalazioni dei residenti. Sotto accusa c’è proprio la segnaletica a terra che per molti sarebbe confusa, tanto da far imboccare contromano la strada principale. Anche domenica , con gli amici della vittima sul posto per lasciare i fiori, si sono rischiati due incidenti fra auto proprio per questo motivo. “Ci vorrebbe una rotatoria che potrebbe mettere in sicurezza la zona-auspica il cugino di Michele-. Intanto qui c’è una famiglia distrutta. Mio cugino aveva due fratelli, un maschio e una femmina”. L’incidente si è verificato alle 22.30.
I carabinieri della compagnia di Anzio indagano sulla dinamica dello schianto. Il 45enne, che abita a Palestrina, è stata accompagnato alla clinica Sant’Anna di Pomezia per essere sottoposto all’alcoltest e al drugtest. Come atto dovuto potrebbe essere indagato per omicidio stradale in attesa dell’arrivo dei risultati delle analisi. Una dottoressa del 118 ha tentato a lungo di rianimare il ragazzo praticandogli il massaggio cardiaco. Purtroppo non c’è stato niente da fare.
Sarà ora l’autopsia stabilire le cause del decesso. Sconvolta la comunità di Pomezia. “La città tutta si unisce al cordoglio della famiglia di Michele, giovanissimo ragazzo di Pomezia che ha perso la vita in un tragico incidente. Riposi in pace“, il messaggio social del Comune seguito da centinaia di messaggi di cordoglio. Il diciassettenne era 125ª vittima della strada a Roma e provincia nel 2024, metà delle quali in sella a moto in scooter. Sempre sabato notte due feriti di 23 31 anni invece vicino a segni nello scontro frontale fra due auto, la Panda e una Clio.
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