Prosegue l’ottobrata romana nella Capitale. Ma novembre?

Molti anni fa, l’ottobrata romana era un vero e proprio rito che riprendeva la tradizione degli antichi Baccanali, ossia di quelle festività pagane che erano legate al ciclo delle stagioni e alla celebrazione del dio vino.

È ufficialmente entrato nel vivo il mese di ottobre. Chi vive a Roma conosce bene un’espressione che calza alla perfezione in questi giorni: ottobrate romane. Sembra che siamo a novembre e questa espressione è ancora valida. Ottobre a Roma è un mese speciale, quasi una seconda estate, con temperature gradevoli e giornate soleggiate. Di certo è merito del clima, ma la domanda che verrebbe da fare è: novembre quando arriva?

Tra sagre e colori autunnali, l’unica cosa a “stonare” sono le temperate, ma ormai è tradizione a quanto sembra. E a detta di molti, queste temperature sono gradevoli. Tant’è che questo weekend è stato tutto all’insegna del sole e delle belle giornate.

Cos’è l’ottobrata romana?

Sì al bel tempo, sì alle belle giornate fuori porta o in giro per Roma. Ma novembre? Sembra ancora lontano dal punto di vista delle temperature e tutti i romani ormai difendono a denti stretti un’espressione famosa, quasi iconica di una seconda estate nella Capitale: si tratta delle ottobrate romane.

Molti anni fa, l’ottobrata romana era un vero e proprio rito che riprendeva la tradizione degli antichi Baccanali, ossia di quelle festività pagane che erano legate al ciclo delle stagioni e alla celebrazione del dio vino.

Ino al Novecento, più che altro ai primi del ‘900, i romani festeggiavano nel mese di ottobre la fine della vendemmia e così si partiva per delle giornate all’insegna del divertimento, del buon cibo e del vino. Il posto prediletto per trascorrere le ottobrate romane era Testaccio dove si potevano trovare le grotte note come le catacombe del vino che con la loro temperatura permettevano di vivere l‘ottobrata a pieno.

È esattamente un po’ quello che hanno fatto i romani in questo weekend: hanno approfittato del weekend lungo per godersi il sole e i propri affetti. Si giocava a bocce, a ruzzola, all’altalena, si mangiavano piatti speciali della tradizione romana, come gnocchi, trippa e abbacchio. E chissà se anche i romani, in questi giorni, avranno continuato con questa tradizione.



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