Miguel Angel Zotto torna a Roma con la sua arte dal 31 ottobre al 3 novembre. Al Teatro Olimpico, all’interno della stagione dell’Accademia Filarmonica Romana, presenterà lo spettacolo “Tango. Historias de Astor”, un omaggio appassionato e coinvolgente al grande compositore argentino Astor Piazzolla. Al fianco di Zotto, sarà presente anche Daiana Guspero, sua partner di vita e palcoscenico, celebre per l’intensità con cui interpreta il tango.
In questa serata speciale, danza, musica dal vivo e narrazione si fondono in un percorso emozionante attraverso il repertorio di Piazzolla, che ha rivoluzionato il tango, portandolo oltre i confini della tradizione fino a un’inedita dimensione contemporanea. Brani immortali come “Libertango”, “Milonga del Angel”, “Quejas de bandoneon” e “Adios Nonino” saranno il cuore di uno spettacolo che si annuncia come un viaggio tra le suggestioni del tango, dalla sua essenza più pura fino alle contaminazioni della musica colta.
La compagnia di Zotto, “TangoX2”, famosa per il rigore tecnico e l’interpretazione emotiva dei suoi artisti, trasformerà il Teatro Olimpico in un autentico angolo di Buenos Aires. La presenza di Daiana Guspero donerà ulteriore intensità , grazie alla profonda sinergia che la lega a Zotto e al loro modo unico di raccontare storie di passione e nostalgia attraverso la danza.
Le parole di Miguel Angel Zotto
Miguel Angel Zotto spiega all’Adnkronos: “Un omaggio al grande compositore argentino, nato a Mar Del Plata, che orgogliosamente rivendicava origini italiane. ‘La mia famiglia era di Trani’, soleva ripetere orgogliosamente. Ho conosciuto a Piazzolla a Parigi nel lontano 1989. Vide un mio spettacolo, si complimentò con me e mi affidò le coreografie di ‘Maria de Buenos Aires’, lo spettacolo musicale allestito a Broadway”.
Ha aggiunto: “Non era un uomo facile Piazzola. Un uomo franco, diretto, a volte duro, mai un apprezzamento, mai un complimento, da parte sua. E stato un genio, il creatore della musica contemporanea, un artista troppo avanti rispetto al suo tempo. Osteggiato, combattuto in vita, si sentiva frustrato per non essere stato capito, oggi sarebbe stato felice del trionfo delle sue composizioni. Ennio Morricone? Gli chiesi di comporre un tango per un mio spettacolo. ‘Ma come faccio a comporre un ‘tango’ dopo quello che ha scritto Astor Piazzolla?’. Un genio che parla di un altro genio”.
