Un vero e proprio terremoto quello che si è abbattuto sul Comune di Ceccano, dove, secondo le accuse degli inquirenti, operava una associazione a delinquere che avrebbe gestito illecitamente parte dei fondi pubblici, in particolare quelli stanziati nell’ambito del Pnrr, destinati ad appalti e servizi. Al centro di tutto nelle 146 pagine di ordinanza il sindaco Roberto Caligiore, arrestato nella maxi operazione della squadra mobile di Frosinone. Al vertice ci sarebbe stato anche il faccendiere Stefano Anniballi, tesoriere dell’organizzazione.
Un sistema fatture/tangenti, lo chiamano gli investigatori. Appalti illegali, dal valore di 5 milioni di euro, affidati direttamente a soggetti compiacenti, imprenditori e professionisti, dietro il pagamento di mazzette. Soldi che Anniballi avrebbe prelevato settimanalmente, si legge nelle carte, custoditi in un garage del capoluogo ciociaro, prima di spartirli con gli altri sodali. Il denaro sarebbe stato riciclato attraverso un sistema di fatturazioni e bonifici verso aziende fittizie e riscosso dagli indagati a cui sono stati sequestrati circa 500mila euro.
Tra le gare che si sospetta siano state pilotate i lavori di riqualificazione del centro storico, quelli di messa in sicurezza e riduzione del rischio sismico di una scuola elementare e anche il bando per i servizi di accoglienza integrata per richiedenti asilo e rifugiati.