E’ stato bloccato e arrestato a Roma il truffatore 30enne che con il classico raggiro del falso incidente stradale era riuscito a prendere gioielli preziosi per 70mila euro ad una anziana, invalida civile, di Padova. Dopo la truffa, il bandito è salito su un treno direzione Napoli. Arrivato alla stazione Termini però ha trovato ad attenderlo gli agenti della Polfer Lazio allertati dalla squadra mobile di Padova, che lo hanno arrestato e sequestrato i preziosi poi restituiti alla pensionata.
Truffa anziana per 70mila euro e scappa in treno: bloccato a Roma
Tutto è iniziato nel pomeriggio dello scorso 15 ottobre quando un truffatore presentatosi come avvocato, ha comunicato alla donna di 87 anni che il figlio aveva provocato un incidente stradale grave e che, per essere scarcerato, era necessario consegnare in pegno tutto l’oro che aveva a disposizione.
L’anziana, terrorizzata per la sorte del figlio, non capendo nel panico che si trattava di una truffa, ha quindi ceduto alla richiesta. Pochi minuti dopo la telefonata, infatti si è presentato a casa dell’anziana un giovane italiano di circa 30 anni, che approfittando dello stato d’ansia creato ad hoc per spaventare la vittima, dopo essersi impossessato dei preziosi, si è allontanato dalla casa facendo perdere le sue tracce.
Fuga in Frecciarossa verso Napoli: l’intervento alla stazione Termini
Una volta scoperta la truffa è quindi scattata la denuncia alle forze dell’ordine con l’intervento degli agenti della Squadra Mobile di Padova. Le indagini hanno portato velocemente ad individuare il truffatore che con il bottino in tasca stava andando alla stazione per prendere un Frecciarossa diretto a Napoli Centrale. Gli ulteriori accertamenti degli agenti hanno confermato la presenza del giovane a bordo del treno.
A quel punto è scattato l’intervento alla stazione Termini di Roma dove, con ausilio del personale Compartimento Polfer per il Lazio, il truffatore è stato individuato e bloccato. Nelle tasche aveva ancora i preziosi estorti all’anziana che sono stati sequestrati e restituiti alla vittima presso gli uffici della Questura di Padova.