Sono tre i responsabili di tre ditte diverse indagati dalla Procura di Roma per la morte sul lavoro di un operaio avvenuta lo scorso 14 ottobre durante i lavori di ristrutturazione nel palazzo in via delle Vergini 21, di fronte al Teatro Quirino, a due passi dalla Fontana di Trevi. Quel pomeriggio a perdere la vita è stato Peter Isiwele, 49 anni, nigeriano, deceduto per le lesioni riportate nell’impatto al suolo della cabina dell’ascensore che si è staccata dalle cinghie. L’operaio, sposato con un figlio, è l’87esima morte bianca avvenuta a Roma dall’inizio dell’anno.
Oggetto degli accertamenti della Procura è il fatto che le cinghie abbiano ceduto all’improvviso; ora sarà un consulente ad accertare la verità. Gli indagati sono responsabili dei lavori e rappresentanti legali di ditte che lavorano in subappalto. Sono accusati di omicidio colposo con la contestazione specifica della morte sul lavoro, che comporta una pena ad hoc compresa tra i due e i sette anni.
L’inchiesta ha un filone bis, riguarda le autorizzazioni date dalla Soprintendenza nazionale e romana per trasformare il palazzo in albergo. Un lavoro complesso, tanto che ci sono stati dei ritardi rispetto alla consegna prevista per l’inizio di settembre.