I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno arrestato quattro persone, accusate di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso e morte come conseguenza di altro reato. L’ordinanza è stata emessa dal Gip di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. L’indagine ha avuto origine dopo la denuncia di un imprenditore ittico 54enne, che era stato minacciato e costretto a pagare una somma spropositata di 600.000 euro per un debito di 147.000 euro. Le pressioni subite dall’uomo lo hanno spinto al suicidio. Gli arrestati operavano anch’essi nel settore ittico e avrebbero utilizzato la violenza per raggiungere i propri obiettivi criminali.
L’estorsione e la denuncia dell’imprenditore
Le indagini sono partite nel febbraio scorso, quando l’imprenditore si è rivolto ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma per denunciare le gravi minacce e il tentativo di estorsione.
L’uomo aveva un debito di 147.000 euro, maturato tra il 2021 e il 2022, nei confronti di quattro persone, tutte legate a una società operante anch’essa nel settore ittico. Tuttavia, la cifra richiesta dagli indagati era enormemente superiore: attraverso minacce e pressioni costanti, avevano cercato di estorcergli 600.000 euro.
La strategia dei malviventi consisteva nell’intimidire l’uomo, facendogli credere che il debito fosse stato ceduto a membri di una cosca della ‘ndrangheta.
Metodi mafiosi per l’estorsione di denaro
Per recuperare il denaro, i quattro sospetti hanno raccontato all’imprenditore di aver venduto il suo debito a una nota cosca della ‘ndrangheta, aumentando così la tensione e il timore per la sua vita e quella dei suoi familiari.
Questo stratagemma ha portato la vittima a pagare una prima parte del denaro, circa 60.000 euro. Successivamente, gli indagati hanno esercitato una pressione ancora maggiore, costringendo l’uomo a firmare un documento in cui si assumeva un debito di 600.000 euro.
Questo nuovo debito, secondo quanto affermavano i malviventi, avrebbe dovuto estinguere il precedente con i calabresi, salvaguardando così la sua sicurezza e quella dei suoi cari. Tuttavia, anche dopo la firma, le minacce non cessavano.
Dopo la persecuzione il suicidio
Nonostante gli sforzi disperati dell’imprenditore per liberarsi dalla morsa degli estorsori, la situazione è degenerata. L’uomo, sopraffatto dalle continue intimidazioni e dalla paura per la propria incolumità, ha deciso di togliersi la vita poco dopo l’inizio delle indagini.
Il suicidio del 54enne ha scioccato le forze dell’ordine, che nel frattempo stavano cercando di mettere insieme tutti i tasselli per arrestare i colpevoli. Le prove raccolte hanno portato all’arresto dei quattro individui coinvolti, con l’accusa di aver indotto al suicidio la loro vittima tramite un’escalation di minacce e violenze psicologiche.