Immobiliare. Lo scorso 11 settembre, la Giunta regionale del Lazio, ha adottato una proposta di legge che ha come obiettivo l’innovazione del modello urbanistico. Tutto ciò ha previsto di conseguenza, la riorganizzazione della legislazione regionale, modifiche e novità in materia di governo, territorio e politiche della “Casa”. A parlarne è Vincenzo De Palo, esperto immobiliare.
Partiamo dal principio…
”L’Assessore all’Urbanistica Pasquale Ciacciarelli – esordisce De Palo – sta rivisitando delle situazioni urbanistiche complesse, a cominciare dalle ATER.” Le ATER, Aziende Territoriali per l’Edilizia Residenziale, sono state istituite il 3 settembre del 2002 con la Legge Regionale n.30, la quale ha trasformato gli Istituti Autonomi Case Popolari (IACP) in ATER del Comune di Roma e provincia, ATER della provincia di Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e del Comprensorio di Civitavecchia.
Si presentano pertanto, come enti pubblici di natura economica, strumentali e della Regione, dotati poi di autonomia imprenditoriale, patrimoniale, finanziaria e contabile, ma prima di tutto dotati di capacità giuridica. Qual è però, il problema in esame?
De Palo premette che: “Esiste l’ATER di Frosinone e quello di Civitavecchia, ad esempio, che sono realtà di dimensioni medio piccole. L’ATER di Roma invece, possiede circa cinquantamila abitazioni, pertanto è molto più vasta oltre che più complessa. Per gestire al meglio tali situazioni, sono quindi necessari diversi investimenti: quando si tratta di case popolari inoltre, sappiamo che si tratta automaticamente di contesti difficili, perchè richiedere presso il proprio comune di residenza di poter usufruire di una casa popolare, significa avere delle problematiche importanti. Chi studia questi contesti, come l’Assessore all’Urbanistica Ciacciarelli, in accordo con il Ministero delle Infrastrutture, con i Commissari ATER di Civitavecchia, di Frosinone e così via, ha notato numerose pecche del passato, dovute non ai loro predecessori, ma al sistema particolarmente complicato”.
I Paradossi
Stando all’analisi e dalla divulgazione condotta dall’esperto, i paradossi emersi sono diversi. Tra questi indubbiamente il fatto che anche l’ATER, paga l’IMU, che per quanto riguarda il canone, è passata l’idea secondo la quale non convenga pagarlo nelle case popolari. Ultimo ma non per importanza, la questione della manutenzione all’interno delle stesse: “La manutenzione ordinaria delle case popolari spetta al condominio, quella straordinaria ad altri enti. Qualora quella ordinaria non venga eseguita correttamente, ed esplodono delle problematiche improvvise, il processo si blocca”.
Quali sono le soluzioni?
“Per l’ATER di Civitavecchia intanto è prevista la creazione di nuove strutture, ed un investimento pari a sei milioni di euro. Per quella di Frosinone, sono previste altre due costruzioni così come altri investimenti anche imponenti. Ricordo inoltre che l’ATER può predisporre sì immobili ad uso abitativo, ma può predisporre anche immobili ad uso d’ufficio/commerciale: chi vuole può far richiesta… “
Per quanto concerne il Decreto Salvini, “Sarà più facile intervenire anche per eventuali abusi minori; si aggiunge poi un aumento delle altezze dei capannoni, che permetterà conseguentemente alla logistica, di fare il proprio lavoro. Il Superbonus, crea poi una bolla immobiliare: quegli edifici ATER che dovevano essere sistemati tramite Superbonus, sono venuti ovviamente meno. Si sta cercando di risolvere con il 70% in ristrutturazioni e 30% in investimenti locali…”
