Pippo Baudo: l’icona della televisione italiana (VIDEO)

Il personaggio del giorno: Pippo Baudo

Annoverato tra i presentatori più iconici della televisione italiana, Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, nacque il 7 giugno del 1936 a Militello in Val di Catania.

Il padre, Giovanni Baudo, era un noto avvocato, mentre la madre, Innocenza Pirracchio era diligente casalinga. Sin dall’adolescenza, Baudo debutta sulla scena teatrale, intrattenendo il pubblico negli intervalli con lirica, prosa e brani suonati al pianoforte, nel “Cine Teatro Tempio”, proprietà d un amico di famiglia. E’ proprio da lì che emersero brillantemente le sue doti artistiche.

Gli esordi: un artista a tutto tondo

Nell’ultimo anno di Liceo Classico, mette in scena assiema ai compagni di classe una commedia dal titolo “L’ex Alunno” di Giovanni Mosca, che ebbe un successo strepitoso. Decise proprio come aveva fatto anche un altro dei big della televisione italiana, Raimondo Vianello, di iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza, dove conobbe Tuccio Musumeci. Con lui, cambiò rotta per dedicarsi allo spettacolo. Musumeci come comico e Baudo come spalla e presentatore. Nel 1956, debuttarono in televisione per la prima volta con un loro spettacolo.

Nonostante una laurea in legge, anch’egli non esercitò mai la professione forense. Si racconta che la sera prima della discussione di laurea, salì sul palcoscenico per presentare “Miss Sicilia”, in provincia di Ragusa. All’alba, ripartì su un camioncino: ottenne un passaggio sdraiato in mezzo alla frutta e riuscì ad arrivare giusto in tempo per la seduta.  Diversi iniziarono ad essere i successi che scrisse e portò in scena: il primo, “4 in matrimonio” al “Teatro Argentina”, seguito da “Donna presente, sconfitta presente” una commedia musicale in due atti…

Baudo: icona della conduzione

Fu proprio alla fine degli anni cinquanta in cui, dopo essere entrato come pianista e cantante nell’”Orchestra Moonlight”, esordisce nel varietà con “La Conchiglia d’oro”, condotto da Enzo Tortora. Il suo modello di riferimento nella conduzione era quello massimamente rappresentato da Corrado Mantoni, Raimondo Vianello e Mike Bongiorno: il trio della televisione italiana. “Telecruciverba”, “Canzonissima”, “Domenica In” e “Secondo Voi”, suo primo programma a colori in cui lanciò tra i tanti anche Beppe Grillo e Tullio Solenghi, furono i momenti di grande successo, brillantemente seguiti da “Fantastico” e l’immancabile Festival della Canzone Italiana.

Pippo Baudo, oggi ottantenne, è la seconda persona per longevità in RAI: la prima, è il maestro della divulgazione, Piero Angela. Pochi sanno che, nel 1966, esattamente il 6 febbraio, andò in onda il primo programma televisivo condotto da Pippo Baudo: la puntata pilota di “Settevoci”, quiz musicale in cui partecipavano anche artisti emergenti, che lo resero il primo Talent show ufficiale (con tanto di applausometro). In realtà questa puntata pilota, andò in onda per “tappare un buco” di programmazione, dovuto ad un problema tecnico di riproduzione del telefilm “Rin Tin Tin”. La RAI aveva immensi dubbi sul programma, ma il successo lo portò ad andare in onda fino al 1970!

DivertiBaudo…

  • Baudo, durante il suo primo Sanremo, tolse la Tromba a Louis Armstrong per farlo smettere di esibirsi (come da regolamento);
  • Baudo e Benigni si scambiarono i pantaloni in diretta televisiva;
  • Prese una torta in faccia da una ragazza eliminata durante “Gran Premio” mentre cantava “Tre somari e tre briganti” insieme a Renato Zero e Franco Franchi;
  • Fu l’ideatore, assieme ad altri e il conduttore di “Spaccaquindici” il programma che arrivò dopo “Rischiatutto”;
  • L’ho inventato io” era l’espressione che utilizzava per riferirsi a personalità che lui stesso aveva lanciato. Tra le più importanti, oltre a Grillo e Solenghi, quelli diventati noti per aver partecipato ai suoi programmi furono anche Heather Parisi, Lorella Cuccarini, Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Giorgia ed Andrea Bocelli;
  • Scartò Fiorello al suo primo provino;
  • Durante un Festival, salvò un uomo dal Suicidio;
  • Di Pippo Baudo” è diventato un aggettivo: la Treccani lo utilizza per accostarsi la sua maniera di condurre spettacoli televisivi.

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