Il personaggio del giorno: Freddie Mercury
Cantautore, compositore britannico, passato alla storia come la voce più imponente della musica rock, Freddie Mercury – all’anagrafe Farrokh Bulsara – nacque il 5 Settembre 1946 a Stone Town, centro storico di Zanzibar.
Entrambi i genitori, Bomi Bulsara e Jer Bulsara, appartenevano all’ etnia parsi e alla religione zoroastriana. Originari del Gujarat, India Occidentale, furono costretti a trasferirsi a Zanzibar a causa del lavoro del padre, cassiere della segreteria di Stato per le Colonie. Da sempre, Mercury fu criticato per aver nascosto al pubblico la sua discendenza: Roger Taylor, cantautore britannico, sostenne che il motivo per il quale il Frontman dei Queen avesse oscurato le sue origini, era da ricondursi al fatto che fossero incompatibili con la sua musica rock e la sua immagine pubblica.
La scoperta di un incredibile talento
Nel 1955, Farrok iniziò a frequentare la St. Peter’s Boys School, collegio britannico a sud di Bombay, dove fu soprannominato per la prima volta “Freddie”, destinato a diventare anche il suo nome d’arte. Il suo talento artistico venne fuori sin da subito: oltre ad eccellere nel disegno, dimostrò notevole interesse e predisposizione per la musica, tanto che il preside del College, dopo averlo notato, scrisse una lettera ai suoi genitori in cui suggeriva che il ragazzo avrebbe potuto prendere lezioni aggiuntive, con un aumento della retta mensile. Nel frattempo le sue prestazioni fisiche, lasciavano i suoi compagni stupefatti. Praticò sport ad altissimi livelli: fu abilissimo come velocista e come puglie, poi come giocatore di hockey su prato e tennis da tavolo.
Con l’approvazione dei genitori a quel noto suggerimento del Preside, Freddie raggiunse il quarto grado di apprendimento di pianoforte, imparò a leggere la musica ed entrò anche a far parte del Coro della scuola. Nel 1959 ebbe la sua prima esperienza in un gruppo musicale: assieme a Derrick Branche, Bruce Murray, Farang Irani e Victory Rana, diede vita a i “The Hectics”, band che si esibiva durante le feste e gli eventi scolastici. Freddie fu il pianista.
I gruppi musicali
Nel corso della sua adolescenza inoltre, dopo essersi trasferito con la famiglia in Gran Bretagna a causa della rivoluzione di Zanzibar, iniziò a lavorare come magazziniere e come addetto ai bagagli presso un’aeroporto nelle vicinanze, senza mai lasciare gli studi. Al College inoltre Freddie si unì agli “Ibex”, una band di Liverpool e nel 1969 all’Octagon Theatre di Bolton si tenne la prima esibizione in pubblico: il cantante dimostrò di essere meravigliosamente a suo agio sul palcoscenico, tanto che i suoi atteggiamenti da showman lasciarono di stucco anche gli stessi componenti della band. Altro gruppo di cui fece parte fu “Sour Milk” e poi ancora “Smile”.
Finally The Queen
Nel 1970, il cantante decise di farsi chiamare “Freddie Mercury”, a seguito della composizione della canzone “Mary Fairy King”. Il 1971 fu un anno memorabile: finalmente si completò la sua ultima ed indimenticabile band e nel 1972 Mercury disegnò il logo definitivo dei “Queen” che traeva spunto dallo stemma reale del Regno Unito. Quest’ultimo includeva inoltre i segni zodiacali dei quattro componenti della band.
”Bohemian Rapsody” fu il simbolo della creatività di quel gruppo, che passo passo, entrò nel cuore della storia della musica di tutti i tempi. Con quelle sovraincisioni e porzioni di musica rock alternate all’opera, divenne una delle canzoni più importanti e identificative del gruppo. Fu solo l’inizio: “We Will Rock You”, “Under Preassure”, “Living On My Own”, “I Want To Break Free” e moltissimi altri successi ancora, scalarono le classifiche internazionali.
La scoperta della malattia e la morte
Durante la fine degli anni ottanta, Freddie, iniziò a provare malesseri diffusi, motivo per il quale fu sottoposto ad una serie di esami ed accertamenti via via più specifici. Fu l’aprile del 1987 quando gli fu diagnosticata la sindrome dell’AIDS, che sua volta gli causò l’insorgenza di altre patologie come il Sarcoma di Kaopsi, forma di tumore molto rara e gravi problemi respiratori. Non seppe mai da chi venne contagiato. Decise di radersi i baffi, di smettere di seguire la moda “Castro Clone” e si fece crescere la barba, per nascondere i segni del tumore di kaopsi.
La sua ultima apparizione pubblica risale al 18 febbraio 1990, in occasione del conferimento del premio per il contributo dei Queen alla musica britannica ai BRT Awards. Nel 1991 si trasferì a Montreux, per sfuggire ai commenti, illazioni sulla sua malattia e alle interminabili polemiche sul contagio. Il 24 novembre dello stesso anno, quarantacinquenne, morì nella sua casa di Logan, a poche ore di distanza dalla stesura del comunicato stampa che sarebbe uscito il giorno successivo. La causa ufficiale della morte fu una broncopolmonite aggravata dalle condizioni dovute all’AIDS.
La sua morte rappresentò un vero e proprio passo in avanti nella storia della malattia stessa, poichè aumentò la consapevolezza in milioni di persone, sui rischi dovuti all’HIV: il cantante rivelò la sua positività al test HIV solo in punto di morte, considerando che la sua fama internazionale avrebbe permesso di raccogliere fondi a favore della ricerca contro la patologia.
