Don Antonio Coluccia, noto per il suo impegno contro la droga e il degrado nelle periferie di Roma, è stato nuovamente oggetto di un tentativo di aggressione. Durante una delle sue “passeggiate della legalità” nel quartiere Quarticciolo, un uomo ha cercato di colpirlo con una bomboletta d’acciaio. Solo l’intervento tempestivo degli agenti della sua scorta ha evitato il peggio.
Tentativo di aggressione a Don Coluccia e scontri con la polizia
L’aggressore, bloccato dagli agenti, ha urlato frasi sconnesse, richiamando l’attenzione di una folla di circa 60 persone. Tra loro, alcuni hanno cercato di aizzare un pitbull contro la polizia, mentre altri hanno aggredito fisicamente i poliziotti.
Due agenti hanno riportato lesioni, con una prognosi di sette giorni. L’autore principale dell’aggressione a Don Coluccia è riuscito a fuggire, ma un uomo di 41 anni è stato arrestato con l’accusa di resistenza aggravata, dopo aver colpito un poliziotto.
Durante i momenti concitati, un agente ha esploso un colpo d’arma da fuoco in aria per allontanare i facinorosi e mettere in sicurezza il sacerdote. Gli eventi sono stati registrati dalle bodycam degli agenti.
Udienza di convalida e versione dell’arrestato
Nell’udienza di convalida, il 41enne ha negato le accuse, affermando di essersi trovato nel caos mentre cercava i suoi figli, che non rispondevano al telefono. Tuttavia, la sua versione non è stata ritenuta credibile dal giudice, che ha disposto per lui l’obbligo di firma.
Nel frattempo, l’inchiesta prosegue e gli inquirenti stanno valutando il materiale video per identificare ulteriori responsabili dell’aggressione.
Solidarietà a Don Coluccia
Numerose personalità del mondo politico e istituzionale hanno espresso vicinanza a Don Coluccia. L’Assessore regionale alla Sicurezza, Luisa Regimenti, ha ribadito il sostegno al sacerdote, lodandone il coraggio e l’impegno per la legalità nelle aree più difficili di Roma.
Anche Eleonora Mattia, Vicepresidente della Commissione Antimafia della Regione Lazio, ha sottolineato l’importanza di interventi concreti da parte dello Stato nelle periferie, affinché la presenza delle istituzioni sia percepita in modo tangibile e non come semplici “passerelle”.