Inceneritore di Roma, continua la battaglia dei contrari a suon di proposte e dibattiti
Ospite in collegamento: Marco Alteri, portavoce di “Rete tutela Roma sud”
Non si ferma la battaglia di comitati, associazioni e cittadini contro il mega impianto di Santa Palomba, meglio noto come “inceneritore di Roma“.
Fortemente voluto dal sindaco Gualtieri, la struttura (che dovrebbe sorgere alle porte di Roma) tratterà 600mila tonnellate di rifiuti l’anno.
Con i pellegrini attesi nel 2025, però, non c’entra nulla perché non sarà attivo prima del 2028. Intanto, i comitati denunciano il superamento in deroga di vincoli e gli impatti su salute, ambiente e raccolta differenziata, oltre che il ruolo di Acea e del gruppo Caltagirone.
Il 2 e il 3 ottobre scorso ci sono state due importanti giornate di dibattiti e proposte sulla gestione dei rifiuti, la riparazione e il riuso con esperti, rappresentanti politici e comitati di cittadini: una due giorni, organizzata da Zero Waste Italy, in cui sono emerse le difficoltà del caso, ma anche importanti spunti di riflessione.
Paul Connett e Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Italy, hanno affrontato il tema della gestione dei rifiuti durante il Giubileo e della chiusura del ciclo dei rifiuti a Roma, insieme a Enzo Favoino, coordinatore del Comitato scientifico di Zero Waste Europe, e Janek Vähk, ufficio Zero Waste Europe di Bruxelles.
Sono intervenuti anche Ignazio Roberto Marino e Dario Tamburrano, eurodeputati, Eleonora Evi, Andrea Volpi, Filiberto Zaratti, Camera dei deputati, Andrea De Priamo, Senato della Repubblica.
Non sono mancati al dibattito anche le associazioni CGIL, Fare Verde, Forum Ambientalista, Italia Nostra, Legambiente, Rete dei numeri pari, WWF, Rete Tutela Roma Sud e l’Unione dei Comitati No Inceneritore, insieme con i consiglieri regionali Marika Rotondi, Alessandra Zeppieri e Adriano Zuccalà, Marco Bella, docente universitario di Chimica, avv.ti Claudio Tamburini e Carla Canale.