Sfumature di Solitudine. Il testo della famosissima hit dei Police, “Message in a Battle”, è passato alla storia non solo per una base dalla sonorità reggae e post punk, che si unisce magnificamente alla chitarra di Summers, ma soprattutto per la metafora che si cela tra un verso e l’altro.
Questi ultimi infatti, raccontano di un uomo sopravvissuto ad un naufragio, che trovandosi su un’isola deserta, ricorre al classico messaggio nella bottiglia per chiedere soccorso. Solo successivamente, si accorgerà che lungo la riva, si trovano “cento miliardi di bottiglie” oltre la sua. Inizierà a cadere così in un senso di alienazione e profonda solitudine, alimentato dalla consapevolezza di “Non essere il solo, ad essere e sentirsi solo…”
Su questa metafora, la Dottoressa Danyla De Vincentiis afferma che: “Esce perfettamente al di fuori di qualsiasi stereotipo secondo cui ‘l’amore ti salva’. In questo caso l’amore assume un significato più universale, è la somiglianza con gli altri, il rendersi conto di non essere l’unico, ed essere l’unico non vuol dire necessariamente essere solo”.
Ma cosa significa ‘Solitudine’?
”E’ bene chiarire che esistono due tipi di solitudine: una esteriore, che è quella che noi andiamo a cercare quando desideriamo il giusto raccoglimento per riflettere e stare da soli con noi stessi, oppure quella che un altro ci fa vivere, in particolare, chi non vuole stare con noi. L’altra, è quella che si definisce interiore: quando noi, anche stando in mezzo a tanta gente, ci sentiamo soli, soprattutto quando siamo insieme a persone care o vicine”.
Secondo quanto riportato dalla De Vincentiis, quest’ultima tipologia, è quella essenzialmente più rischiosa. “La solitudine in se per se è una condizione mentale in cui noi entriamo, la differenza sta nella nostra volontà di uscirne fuori… “
Solitudine o Malinconia?
La malinconia rappresenta un mix tra tristezza e piacere che fuoriesce al momento dei ricordi e rientra nell’angolo più sano delle emozioni. “La solitudine, ribadisce Danyla, è invece, una condizione mentale. Se ci accorgiamo che per molto tempo non riusciamo a trovare il giusto spazio in nessun contesto – che sia a casa, a lavoro, tra amici o da soli – […], questo è il campanello d’allarme da tenere in considerazione per evitare che la solitudine sfoci in patologie gravi”.
Si può uscire da una condizione di solitudine?
La risposta, indubbiamente, è raccolta nella domanda stessa. “Dobbiamo capire innanzi tutto, di che tipo di solitudine stiamo parlando. Se parliamo di quella che ci porta a stare soli al mondo, in maniera estrema, chiaramente bisogna capire che non è affatto sano. La nostra sanità mentale è in relazione con l’altro, per cui è tramite la ricerca delle relazioni autentiche, sviluppate con altre persone, ad insegnarci a gestire la solitudine e i tempi della solitudine stessa”.