Sciopero dei mezzi e corteo pro Palestina, rischio disagi sabato 5 ottobre a Roma

Un sabato ad alto rischio disagi per Roma; domani 5 ottobre la Capitale dovrà affrontare un nuovo sciopero dei mezzi pubblici e il corteo pro Palestina a due giorni dal primo anniversario dell’attacco di Hamas in Israele. Nonostante il no della Questura e il diniego del Tar, i Giovani Palestinesi e gli altri organizzatori hanno scelto di manifestare contro il genocidio con appuntamento nel pomeriggio a Piramide al grido “tutti in piazza nonostante il divieto”.

Sciopero dei mezzi e corteo, sabato nero a Roma

Sabato nero già dalla mattina per lo sciopero del trasporto pubblico locale indetto dal sindacato Orsa “a seguito del mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro”. La mobilitazione nazionale di 24 ore mette a rischio quindi anche i mezzi pubblici a Roma e nel Lazio dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 fino a fine servizio.

I lavoratori potrebbero incrociare le braccia nel corso della giornata del 5 ottobre, con possibili chiusure sulla rete Atac, sulle linee periferiche e sui mezzi pubblici gestiti da Cotral: le due ferrovie ex concesse Roma Lido e Roma Viterbo e i bus del trasporto regionale. Il servizio sarà garantito esclusivamente durante le fasce di legge da inizio servizio diurno alle ore 8.30 e dalle ore 17 alle ore 20.

Manifestazione pro Palestina

Allerta altissima sabato per il corteo nazionale pro Palestina non autorizzato dalla Questura. Sono stati annunciati circa 30mila partecipanti che arriveranno da tutta Italia sfidando i divieti. Gli organizzatori Giovani palestinesi d’Italia, Associazione dei Palestinesi in Italia, Unione democratica arabo palestinese, Comunità palestinese d’Italia hanno deciso di proseguire con la protesta nonostante il no della Questura e il diniego del Tar che ha respinto il ricorso. Appuntamento sabato 5 ottobre alle 14 in Piazzale Ostiense, vicino a Piramide. La Comunità Palestinese di Roma e Lazio ha scelto invece di non scendere in piazza domani, ma di manifestare il 12 ottobre.

Oggi un tavolo tecnico in Questura farà il punto sulle misure di sicurezza. Intanto controlli intensificati in stazioni, aeroporti, valichi e caselli autostradali. Attenzione anche agli atenei dove potrebbero partire proteste e occupazioni con rischio scontri come successo l’anno passato dopo la risposta all’attacco di Hamas con l’invasione di Gaza.



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