Alla Magliana, pochi giorni fa, due romani di 38 e 45 anni sono stati arrestati con l’accusa di aver messo in atto nel dicembre scorso una rapina alla farmacia in piazza Certaldo, alla Magliana. Il colpo fu molto duro: uno dei due entrò nel negozio con indosso un casco da moto e, armato di pistola, minacciò i dipendenti per farsi consegnare l’incasso. Poi strattonò un dipendente, secondo quanto ricostruito, mentre prendeva le chiavi per aprire la cassa e colpì la titolare sulla palla con il calcio dell’arma. Presi i soldi, l’uomo fuggì in moto con il complice che lo attendeva fuori.
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È questa la situazione che spesso si vive all’interno di esercizi commerciali come le farmacie, luoghi che rimangono – insieme alle tabaccherie, uffici postali e filiali bancarie – nel mirino della piccola criminalità o dei semplici sbandati. Negli ultimi tempi, però, l’aumento delle misure di sicurezza e il progressivo calo nelle disponibilità di contante, hanno fatto diventare poste e banche luoghi sempre più difficili da assaltare. Per un malvivente o un disperato in cerca di contante facile, restano i negozi e, per di più, si deve fare una selezione tra quelli che per la loro attività danno la garanzia di maggior incasso.
Rapina in farmacie, una storia che si ripete e non solo a Roma
Poche ore fa, a Roma sono stati arrestati alcuni autori membri probabilmente di una banda che si era specializzata in assalti nelle farmacie. D’altronde, Il problema della sicurezza nelle farmacie ha origini lontane, ma non ha un solo tipo di autore. Ci sono i senza dimora, gli sbandati o i tossicodipendenti che spesso entrano in negozio e chiedono soldi e infine commettono pure furti veri e propri che, durante il periodo di chiusura, vengono messi a segno da chi in cerca di denaro facile.
La situazione sta diventando sempre più difficile e, come già in passato, le associazioni di categoria chiedono l’intervento delle istituzioni: ma in un Paese perennemente alla ricerca di più sicurezza, non è affatto facile garantire un presidio a questi punti vendita e così i farmacisti spesso sono costretti a rinunciare ad alcuni turni di lavoro nelle fasce orarie potenzialmente più pericolose.
Non è una novità che il caso esemplare di difficoltà nel lavorare in determinate condizioni riguardi proprio il turno di notte: oggi a Roma il numero delle farmacie aperte è molto ridotto rispetto al passato e questo ovviamente a danno dei cittadini e in particolare di alcune zone della città.
