“Il piano nazionale sul dissesto idrogeologico è fermo da cinque mesi nelle strutture del ministero per l’Ambiente”. A dirlo è il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, durante la conferenza stampa convocata a Roma a Palazzo Chigi. E poi aggiunge. “Conosco la sensibilità del collega Pichetto Fratin ma il piano rimane ancora fermo perché l’esame sembra essere particolarmente laborioso”.
Una situazione, quindi, complicata che si complica ancor di più nel caso in cui si ascoltano le altre parole del inistro. “Non appena avremo l’ok anche del ministero dell’Ambiente potremo portare al consiglio dei Ministri il disegno di legge – ha detto Musumeci – che consente una serie di interventi su scala nazionale per neutralizzare gli effetti del dissesto idrogeologico, per il quale l’Italia è esposta per il 94% del territorio”. La maggior parte del territorio, quindi. I tecnici sono pronti a partire, ma qualcosa rimane fermo. Non rimangono ferme, però, le conseguenze che giorno dopo giorno in Italia si vedono a seguito del maltempo.
Chi risarcisce le famiglie italiane per i danni subiti dal maltempo? E pensare che le catastrofi naturali sono costate allo Stato italiano 310 miliardi di euro negli ultimi 50 anni. Solo lo scorso anno, i danni assicurati in Italia sono stati di circa 6 miliardi di euro, di questi circa 800 milioni da attribuire alle alluvioni in Emilia-Romagna e Toscana. Ma proviamo a pensare a quante case e imprese sono coperte contro i rischi di terremoto e alluvioni. La risposta è che solo il 6% delle prime e il 5% delle secondo lo sono.
Arriva la polizza anti-catastrofe
Nell’agenda politica, in questi giorni, si sta facendo strada un argomento importante, anche se sovrastato da polemiche: è il tema dell’obbligo assicurativo. L’idea di per sé ha anche un senso, e peraltro non è nuova: fare in modo che le famiglie italiane assicurino la loro casa, affinché in caso di danni provocati dal maltempo possano avere più agevolmente e più velocemente il risarcimento dei danni. Si tratta della polizza anti-catastrofe che però fa discutere in primis la politica e poi alcuni sindacati.
Rilanciata dopo le ultime alluvioni in Emilia Romagna e nelle Marche dal ministro della protezione civile Musumeci, la proposta ha già fatto salire sulle barricate il ministro Salvini per il quale lo stato può dare indicazioni ma non imporre.
Critici anche i sindacati, decisamente contrari gli agenti immobiliari per i quali l’obbligo assicurativo sarebbe di fatto l’ennesima tassa sulla casa.
Altro problema riguarda le aziende perché le critiche non hanno risparmiato un altro provvedimento simile all’obbligo assicurativo per le case: l’obbligo di assicurazione anti-catastrofe previsto per le aziende. Approvato con l’ultima finanziaria, dovrebbe entrare in vigore a gennaio ma anche qui ci sono perplessi e contrari. Su tutti Confindustria, il cui presidente Orsini ancora poche ore ha paventato il rischio di una desertificazione industriale in quelle zone più esposte ai rischi ambientali.
