«Una catastrofica sequela di errori ed omissioni» avrebbe causato la morte del giornalista e conduttore televisivo Andrea Purgatori. Queste le conclusioni della perizia medico-legale nell’ambito dell’indagine che punta a far luce sul decesso del giornalista, avvenuto nella clinica privata Villa Margherita di Roma, il 19 luglio 2023.
Nel registro degli indagati sono iscritti, per omicidio colposo, il radiologo Gianfranco Gualdi, il suo assistente Claudio Di Biasi e la dottoressa Maria Chiara Colaiacomo, entrambi appartenenti alla sua equipe, e il cardiologo Guido Laudani.
I periti fanno apertamente riferimento a una errata «diagnosi di fibrillazione atriale, con conseguente terapia anticoagulante rivelatasi potenzialmente fatale e di fatto controindicata nelle endocarditi». Di fatto, una corretta e tempestiva individuazione dell’endocardite, che fu la causa del decesso di Purgatori, avrebbe potuto allungargli la vita.
La letteratura scientifica considera il tasso di sopravvivenza a 1 anno in misura dell’80% qualora l’endocardite venga tempestivamente adeguatamente trattata».
L’avvocato Alessandro Gentiloni, legale di parte civile, si dice soddisfatto per il lavoro dei periti che ha fatto emergere la verità. Adesso si profila all’orizzonte un processo complicato per i sanitari accusati dalla procura di Roma di omicidio colposo.