«Stavo passeggiando con il mio cane – racconta Giordano Di Martino, infermiere presso l’ospedale San Paolo di Civitavecchia – quando, da lontano, ho visto un gruppo di bambini in evidente stato di agitazione, alcuni piangevano e gridavano.

A quel punto mi sono avvicinato e ho notato che uno di loro era steso a terra, cianotico, con evidenti difficoltà respiratorie e privo di sensi.

Non ho fatto altro che mettere in pratica quello che è il mio lavoro, l’ho messo in posizione laterale di sicurezza, ho pulito la bocca e ha iniziato a riprendere colore, gli sono rimasto vicino mentre ho chiesto di chiamare subito un’ambulanza».

È stata avvisata anche la madre del bambino di 11 anni che si è precipitata sul posto. Una volta giunti i soccorsi il bambino era riuscito anche a sedersi e ora sembra stare bene anche se dovrà fare degli accertamenti a Roma.

Probabilmente si è trattato di una crisi epilettica. «Non penso di essere un eroe – ha detto Di Martino – e ho voluto raccontare quello che è successo per lanciare un messaggio perché ho anche io una figlia.

Era domenica, tra le 17 e le 18, e via Garibaldi era pieno di persone e vedere un bambino sentirsi male nell’indifferenza totale mi ha lasciato davvero senza parole. Sono rimasto colpito, le persone passavano oltre oppure semplicemente guardavano senza fare nulla. Non possono succedere queste cose».

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Caro mensa, genitori sul piede di guerra

Non accenna a placarsi la protesta sul caro mensa e la replica del Pincio non è andata giù ai genitori su tutte le furie e spunta l’ipotesi ricorso al Tar.

«È veramente pessimo – dicono alcuni genitori – vedere l’amministrazione comunale non muovere un dito per sistemare questa questione così importante. Continuiamo a sentire solo parole, parole, parole. Il primo ottobre parte la mensa e il cetriolo è rimasto a noi famiglie».

Il caso è esploso a inizio agosto quando, all’atto di iscrivere i propri bimbi al servizio mensa legato al tempo pieno negli istituti scolastici cittadini, i genitori hanno notato dei rincari importanti legati all’accorpamento di alcune fasce Isee.

Inoltre sono spariti i bonus per i secondi e terzi figli iscritti creando problematiche di livello sociale perché viene da se che se prima una famiglia numerosa poteva permettersi di iscrivere i bambini a mensa ora i costi diventano proibitivi.

«È facile puntare il dito contro la gestione Dussman, contro la giunta Tedesco e contro la cooperativa nuova della Vivenda. Noi vogliamo i fatti».

Altri genitori, invece, fanno notare come in alcuni comuni del comprensorio, come ad esempio Tolfa, sia proprio il Comune a farsi carico dei secondi figli iscritti al servizio mensa insomma per le famiglie la preoccupazione è tanta ma, soprattutto, la misura è colma. «Il Comune – dicono altri – può e deve dare un contributo, chieda magari aiuto alla Regione».

Dopo la massiccia raccolta firme che ha portato alla lettera protocollata e alla risposta, poco gradita, da parte dell’amministrazione comunale i genitori si stanno organizzando con altre forme di protesta e c’è addirittura chi sta raccogliendo adesioni per rivolgersi ad un legale che possa guidare un ricorso al Tar su una vicenda che sembra assurda. Intanto le iscrizioni al servizio di refezione scolastica sono state prorogate al 27 settembre.

La società Vivenda, concessionario del servizio comunica che, per “facilitare – si legge sul sito del Comune – gli utenti nelle modalità di iscrizione, lo sportello presso il centro cottura in via Terme di Traiano 37 rimarrà ancora aperto da lunedì 23 a venerdì 27 settembre dalle ore 09,30 alle ore 12,30”.

Blue economy, chiave di volta per lo sviluppo del territorio

“Civitavecchia al centro del Mediterraneo. La Blue economy come volano di sviluppo delle politiche industriali del territorio”. È il tema attorno al quale si è svolto il dibattito promosso da Unindustria con relatori il presidente dell’Adsp Pino Musolino, il presidente del gruppo tecnico energia di Unindustria Giulio Natalizia, il ceo di Cfft Steven Clerckx e quello di Tankoa Yachts Vincenzo Poerio.

Ad introdurre l’argomento, fondamentale oggi per un territorio come Civitavecchia, è stato il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, Riccardo di Stefano.

Proprio su questo territorio, impegnato a governare il phase out dal carbone di Tvn – non solo una necessità ambientale ma una vera e propria occasione per ripensare la struttura economica di Civitavecchia e, di riflesso, della regione Lazio – si gioca la sfida legata all’economia del mare, come fattore determinante per la crescita, l’innovazione e la transizione energetica. Il porto, in questo senso, riveste un ruolo chiave.

Lo ha confermato il presidente dell’Adsp Pino Musolino, ricordando come attraverso l’avvio dei tanti cantieri oggi nello scalo – l’ultimo quello per l’apertura a sud destinato a cambiare radicalmente il volto del porto – si sta dando oggi una nuova credibilità, una competitività diversa, che significa coinvolgere le imprese e convincerle ad investire sul territorio.

«Perché i porti – ha spiegato – non vanno più visti come meri snodi logistici, ma come dei grandi contenitori di imprese: abbiamo gli spazi e le professionalità per guardare oltre». E le imprese, con il loro dinamismo, stanno rispondendo presente.

Per il presidente Natalizia, ad esempio, il “modello Civitavecchia” andrebbe preso come esempio. Nonostante i problemi che ancora affliggono le aziende, legati ad esempio a costi dell’energia del 40% superiori rispetto agli altri Paesi europei.

«Servono strategie comuni – ha ricordato – strumenti per intercettare e governare i processi e per essere sempre più competitivi, cavalcando proprio la transizione energetica e vedendo nel mare l’alternativa di sviluppo concreta».