I lavoratori delle strutture in cui si applicano i contratti Aiop e Aris per la sanità privata e le Rsa “attendono da anni il rinnovo del contratto, mentre le associazioni datoriali continuano a legare ogni trattativa alla copertura dei costi contrattuali tramite finanziamento pubblico: una posizione per noi inaccettabile e che testimonia una totale assenza di responsabilità sociale nei confronti degli operatori”, hanno ribadito le organizzazioni sindacali.

Una partecipazione altissima, 20mila manifestanti in tutta Italia

Una partecipazione altissima, come si diceva, indice del fatto che il problema c’è e va risolto: è stata registrata una partecipazione pari all’80% del personale, uomini e donne che chiedono risposte concrete dalle istituzioni.

“Abbiamo ricevuto rassicurazioni sul fatto che a breve verranno convocate tutte le parti per un tavolo tecnico di confronto tra sindacati, Conferenza delle Regioni, parti datoriali e ministero della Salute. Questo è un primo segnale di apertura, ma non basta”, ha spiegato una delegazione sindacale che, a margine del presidio di Roma, è stata ricevuta dal capo della Segreteria del ministro della Salute.

Ma la mobilitazione non si ferma: “Continueremo a lottare – assicurano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – fino a quando non sarà riconosciuto il giusto trattamento contrattuale e salariale a tutti i professionisti che, come quelli del pubblico, garantiscono quotidianamente il diritto costituzionale alla salute. Non ci fermeremo fino a quando non vedremo riconosciuta la professionalità di chi lavora nelle strutture accreditate e convenzionate, garantendo pari diritti e retribuzioni”.