Ordine dei medici: meri esecutori del potere
È necessario un radicale rinnovamento degli Ordini professionali. L’esigenza è sentita da un numero sempre crescente di medici. La gestione politica della pandemia da Covid-19 ha infatti mostrato come i vertici ordinistici siano stati incapaci di tutelare l’autonomia e l’indipendenza degli iscritti, riducendo gli Ordini a meri organi esecutori di scelte prese dagli enti politici nazionali e sovranazionali.
“L’Ordine è stato il braccio armato della politica”: fu il grido di denuncia lanciato dal dottor Mariano Amici quando l’organo di rappresentanza dei camici bianchi non spendeva alcuna parola a difesa dei medici che – in scienza e coscienza – decisero realmente di curare i loro pazienti, criticando il protocollo “Tachipirina e vigile attesa”. Per non parlare del trattamento riservato ai professionisti che espressero pubblicamente critiche o dubbi sull’efficacia dei cosiddetti vaccini anti-Covid! La maggior parte fu punita con provvedimenti di sospensione o radiazione, molti dei quali ad oggi non ancora conclusi.
La pandemia ha forse svelato, in maniera più evidente, una verità già nota ai più: gli Ordini professionali si sono dimostrati incapaci di esercitare alcuna autonomia rispetto al potere politico. Per questo motivo hanno avallato acriticamente qualsiasi decisione imposta dalle istituzioni, spesso su pressione delle multinazionali farmaceutiche.
I medici al voto: al via le Elezioni dei Consigli provinciali dell’Ordine
La buona notizia è che c’è chi non vuole arrendersi allo status quo. Nei prossimi giorni dovranno essere rinnovati in tutta Italia i Consigli provinciali degli Ordini professionali. Nella Capitale e in provincia di Roma le elezioni si terranno dal 27 al 30 settembre prossimi. Due sono le liste che si sfidano: “Insieme“, guidata dall’attuale presidente Antonio Magi, e “Ippocrate“, che propone un programma di rinnovamento rispetto alla gestione dell’Ordine dell’ultimo quadriennio.
I promotori della lista “Ippocrate” (che non a caso prende il nome dal padre fondatore dell’etica nella medicina) hanno messo al centro del dibattito elettorale la questione morale e il rispetto della deontologia. Soltanto ridando dignità professionale al medico è possibile ripristinare il rapporto di fiducia con i pazienti, minato in questi ultimi anni da diverse problematiche: dalla cronica carenza del personale sanitario alla mancanza di un dialogo empatico con i pazienti.
Tutti questi aspetti sono indispensabili per garantire ai cittadini le migliori cure possibili e per il buon funzionamento del sistema sanitario nazionale.
Come suggerito dal dottor Sandro Sanvenero, medico odontoiatra e già presidente dell’Albo degli Odontoiatri di La Spezia, è possibile fare un efficace parallelismo: soltanto un giudice autonomo e indipendente può amministrare in modo corretto la giustizia, allo stesso modo soltanto un medico autonomo e indipendente dalle case farmaceutiche e da ogni altro potere può curare in scienza e coscienza, mettendo al primo posto la salute dei pazienti.
Il programma della Lista Ippocrate
Su Radio Roma News abbiamo ascoltato alcuni candidati della lista Ippocrate: i dottori Giuseppe Barbaro, Elena Benigni, Marina Di Fonso, Domenico Mazzacuva, Francesco Marino e Francesco Russo.
“È necessario avere un Ordine autonomo e indipendente dalla politica e dalle multinazionali“, ha dichiarato il dottor Russo (medico chirurgo e ricercatore universitario) e il concetto è stato più volte ribadito anche dagli altri candidati, ospiti della trasmissione “Scienza e Coscienza” (in onda su Radio Roma News, Canale 14 del digitale terrestre).
Tra i diversi obiettivi della lista “Ippocrate” c’è quello di ricucire il rapporto di fiducia con i pazienti, tutelando la libertà di scelta prevista in Costituzione e fornendo loro una corretta informazione.
I candidati della lista vogliono restituire un ruolo di primaria importanza alla figura del medico di medicina generale, ruolo che avrebbe potuto costituire un importante argine durante la pandemia evitando, in molti casi, alle persone di ricorrere al ricovero ospedaliero laddove evitabile.
“Attualmente il medico di medicina generale diviene tale dopo un corso di tre anni. Noi auspichiamo la trasformazione di questo corso in vero e propria scuola di specializzazione, come previsto per le altre branche“, ha dichiarato durante la trasmissione la dottoressa Di Fonso. Infatti, i medici che si iscrivono ai corsi di specializzazione hanno diverse tutele, che invece non sono garantite a coloro che decidono di intraprendere la carriera di medico di medicina generale.
Altro punto fondamentale, al centro del programma di “Ippocrate”, è quello di “Valorizzare le medicine tradizionali e complementari“, ha spiegato il dottor Marino (medico ematologo nonché omeopata e agopuntore). Queste discipline, pur apprezzate dai pazienti, sono troppo spesso bistrattate e sottovalutate, a dispetto della robusta produzione scientifica che ne dimostra la validità ed efficacia.
Il programma della Lista Ippocrate propone altri punti innovativi e mai uditi in precedenti campagne elettorali. Pertanto, l’iniziativa merita di essere portata a conoscenza non soltanto dei medici chiamati a rinnovare i loro organi di rappresentanza, ma anche di tutti i cittadini, che necessitano un servizio sanitario nazionale efficiente, composto da professionisti umani e preparati.