Il personaggio del giorno: Bruce Springsteen
Considerato il mostro sacro della musica Rock a livelli internazionali e soprannominato ormai da anni “The Boss”, il chitarrista e cantautore statunitense Bruce Frederick Joseph Springsteen, nacque il 23 settembre del 1949, oggi, settantacinque anni fa.
Come per molti dei grandi artisti, anche la sua famiglia purtroppo, visse nell’atmosfera sociale “Working Class”, spesso in condizioni economiche precarie. Il padre, Douglas Fredrick, di origini irlandesi, olandesi e veterano del secondo conflitto mondiale, cambiò spesso lavoro: condusse autobus, taxi, lavorò come operaio e guardia carceraria. Il tutto alternato a difficili momenti di disoccupazione. La madre invece, Adele Ann Zirilli (o Zerilli) di origini italiane e proveniente a sua volta da una famiglia emigrata negli Stati Uniti alla fine dell’Ottocento, ebbe un lavoro stabile per molto tempo come segretaria in uno studio legale.
Proprio a causa di queste condizioni, la famiglia fu costretta a cambiare alloggio numerose volte. Bruce, ricorda spesso il suo rapporto conflittuale con il padre, fatto di lunghi momenti di silenzio, alternati ad aspri litigi. Gran parte del suo percorso di studi avvenne in una scuola cattolica anche se, fu da sempre poco propenso ad adeguarsi alla rigida disciplina imposta dalle suore: quel periodo fu vissuto da lui con grande sofferenza e in isolamento dai suoi coetanei. Il suo primo incontro con la musica avvenne all’incirca all’età di sette anni, quando il 6 settembre 1956, assistette alla celebre esibizione di Elvis Presley all’Ed Sullivan Show: da lì decise che sarebbe voluto diventare proprio come lui. A Natale ottenne come regalo la tanto richiesta chitarra giocattolo.
Solo qualche anno dopo, la madre riuscì ad affittargli una chitarra vera, dietro la promessa che il giovane avrebbe di li a poco preso delle lezioni. All’età di quindici anni, Bruce fu ammesso come chitarrista ritmico nei “The Rougues” con i quali esordì finalmente, in una festa di ballo per adolescenti. Poi entrò nei “The Castiles”, fino ad immettersi completamente in questo mondo che aveva tanto sognato guardando Elvis.
Salì alla ribalta mondiale negli anni ottanta, coniugando la sonorità rock con testi di profondo valore sociale, riflesso del suo impegno nella vita. ”La popolarità è maturata grazie ad album epocali come ‘Born to Run’, ‘Darkness on the Edge of Town’ e ‘Born in the U.S.A.’, da cui è stato tratto l’omonimo singolo, divenuto un inno generazionale negli USA e incluso nella lista delle 500 migliori canzoni secondo la rivista Rolling Stone”.
Altri singoli di grande successo furono “The river” e “Streets of Philadelphia”, scritta per la colonna sonora del film “Philadelphia” (1993) e premiata agli Oscar 1994 come “miglior canzone”. Fu Terzo al mondo per i guadagni in carriera, conquistò complessivamente venti Grammy Awards, due Golden Globe e un Academy Award. Purtroppo, non raggiunse mai la prima posizione nelle classifiche con un suo brano, ad eccezione di “Blinded buy The light” cantato però dai Manfred Mann…
Il divorzio con la sua prima moglie gli causò problemi relazionali molto complessi: attraversò infatti momenti bui che lo portarono a non riuscire a rapportarsi con molte persone. Ha sempre stimato e da sempre è noto di esser, lui stesso, grandemente stimato dal Presidente Obama, sostenendolo apertamente durante le elezioni. Ha inoltre sostenuto i matrimoni omosessuali e i diritti civili della comunità LGBT.
Tra gli ultimi imponenti successi, il 23 ottobre 2020 ha pubblicato l’album “Letter to You” e nel novembre 2022 l’album di cover “Only the Strong Survive”…
