Network, Intelligenza artificiale e controllo: la voce di Paolo Gila
Un controllo poderoso. Medio Oriente, esplosi cercapersone in simultanea: almeno diciotto morti e circa quattromila feriti. E’ il bilancio dell’azione che nel pomeriggio del 17 settembre, ha fatto esplodere migliaia di dispositivi in dotazione ai miliziani di Hezbollah in Siria e Libano. Il Gruppo Sciita ritiene Israele responsabile di un attacco pianificato nei dettagli.
Il potere del controllo
Paolo Gila, giornalista, scrittore ed editorialista, afferma che i cercapersone “Tecnicamente definiti Teledrin, sono dei sistemi non collegati alla rete telefonica. Hezbollah aveva cercato di trovare una nuova soluzione meno carica dal punto di vista di elettroniche, di comunicazione, per renderla più isolata e per poter gestire l’invio dei segnali attraverso forme più nascoste. L’esplosione in maniera sincrona ormai accertata di tutti questi sistemi, ha causato morti e feriti”.
Il processo evolutivo dei dispositivi elettronici: da oggetti innocui ad attori di morte
L’analisi condotta, permette quindi di comprendere ciò che sta alla base dell’azione stessa: ”In maniera sincronica – continua Gila – sono stati attivati dei detonatori attraverso funzioni remote. C’è quindi un controllo che sta a monte, in luoghi invisibili e ignoti ai più. Questo pone in evidenza soprattutto il fatto che ormai la società è un codice che si espande negli artifici che gli uomini hanno costruito. Ormai … frigoriferi, domotica, segnalatori intelligenti, automobili, ascensori… sono tutti in rete, per cui chi ha la possibilità di entrare nella rete stessa, con scopi buoni o meno buoni, controlla tutti questi strumenti ad uso e consumo, secondo finalità che possono essere estranee al corpo sociale”.
Intelligenza artificiale, sincronizzazione e controllo: rischi e conseguenze
E’ evidente, stando ai fatti balzati agli onori della cronaca, che i rischi siano numerosi ed imponenti; l’attività di controllo mediante dispositivi network pertanto, urla silenziosa.
Riguardo le opportunità invece, aggiunge poi Gila, “Sono notevoli perchè dobbiamo pensare al telecontrollo a distanza per gli interventi in caso di calamità naturale, oppure le segnalazioni che vengono mandate a livello mondiale per evitare eventi catastrofici. Ma dal punto di vista dell’integrità dei dati, ognuno di noi, al contempo, diviene artefice e vittima del sistema, perchè ognuno di noi fornisce dei dati che vengono monitorati in ogni istante, che siano inerenti al nostro stato di salute, al luogo in cui ci troviamo e via discorrendo..”
”La città della sorveglianza”
I rischi, in ogni settore del puzzle sociale, vengono amplificati proprio perchè tutto quello che ci riguarda è soggetto ad estremo controllo. Come riportato dal giornalista infatti, “Siamo definitivamente entrati in un mondo dove la sorveglianza supera la polizia, il controllo, supera tutti quegli elementi in grado di deprimere potenzialmente delle azioni di protesta o di rimostranza… l’intelligenza artificiale, che elabora i dati, li compara e li accumula, sarà progressivamente una presenza nella nostra vita che potrebbe anche diventare inquietante”.