21.5 C
Roma

Torna la IV edizione di “Roma Breast Days” e “Rema Roma” (VIDEO)

Torna la IV edizione di “Roma Breast Days” e “Rema Roma”

Ospite in collegamento: Cinzia Giorgio, direttrice di “Pink Magazine Italia

Per il quarto anno consecutivo, Roma ospiterà due eventi di grande rilevanza: Roma Breast Days e Rema Roma per la Vita, in programma il 27 e 28 settembre 2024. Eventi ideati per unire salute, sport e solidarietà, che si concentrano sul trattamento dei tumori della mammella. E sull’importanza della prevenzione e della riabilitazione attraverso l’attività sportiva, in particolare il canottaggio.

La novità di quest’anno sarà la collaborazione di Rema Roma per la Vita con la Vogalonga Tiberina. Storica manifestazione sportiva non competitiva fra i Circoli dei Canottieri della Capitale, che si svolgerà il 29 settembre. Appuntamento sul Tevere da Ponte Marconi con arrivo a Ostia.

La manifestazione della Vogalonga Tiberina è stata ripristinata dopo 27 anni mancando, ormai dal 1997. Ed è organizzata da un Comitato di cui fanno parte tutti i Circoli di Canottieri sul Tevere, presieduta da Angelo Montana del Circolo Tevere Remo con la collaborazione di Mare Vivo.

Roma Breast Days, è il convegno che si svolgerà nelle storiche Corsie Sistine dell’Arcispedale di Santo Spirito in Saxia. E si affronteranno temi cruciali come la diagnosi, la cura e la ricostruzione dopo il tumore alla mammella. Ma soprattutto il ruolo dello sport nella riabilitazione. Il Convegno verrà aperto con il saluto del Dr. Giuseppe Quintavalle Commissario Straordinario della ASL Roma 1.

Rema Roma per la Vita

Rema Roma per la Vita è la emozionante manifestazione sportiva solidale di canottaggio. Il 27 settembre la partenza è prevista alle 12 dallo storico galleggiante San Giorgio del CircoloTevere Remo. Sul tratto di Tevere fra Ponte Risorgimento e Ponte Cavour. E vede protagoniste le  donne  che  affrontano la sfida più grande, quella per la vita. Scenderanno sul Tevere a bordo delle 8 Jole, le imbarcazioni regine del fiume. Al fianco delle donne-medico si uniscono tanti altri equipaggi di donne in rappresentanza del mondo della politica, dello spettacolo, della stampa e della cultura.

Viaggi, zaino (e ansia) in spalla

Molti sognano di farlo ma non ci riescono perché hanno paura. Quando è la mente che soffre, viaggiare diventa una grande sfida: non solo con sé stessi, ma anche con una società che ancora confonde e non legittima qualsiasi tipo di disturbo psicologico o psichiatrico perché “chi sta male non viaggia”.

Talvolta chi è depresso rinuncia a partire perché non ne ha né il desiderio, né la forza. Uscire dalla propria stanza è una fatica immensa. Anche stare in mezzo a tante persone, o in situazioni dove non si può avere pieno controllo sul cibo, può rappresentare una vera e propria violenza. Vivere è difficile.

Ma affermare che chi sta male non viaggia non fa che rafforzare la falsa credenza che chi soffre dovrebbe relegarsi allo spazio esiguo della casa, alimentando così la malattia.
Ebbene, molte persone che viaggiano vivono o arrivano da situazioni terribili. Sì, anche chi sta male viaggia.

Il viaggio è una metafora e una grande scuola di vita. Stare male lontano da casa non è semplice, ma è costruttivo. Quell’oblò diventa una lente di ingrandimento che permette di guardare in modo nitido le nostre paure e ciò che dobbiamo cambiare.
È lì che ha inizio il vero viaggio.

Il viaggio non è solo quello che compiamo sulla mappa. È anche e soprattutto quello che intraprendiamo dentro noi stessi. Ma come si può fare nella pratica? Leggi qualche consiglio utile qui.

Classici per iniziare (o ricominciare) a leggere

Classici, quale migliore stagione come l’autunno per approcciarsi a essi? Leggere apporta, è scientificamente dimostrato, benessere fisico e psichico, regolarizza il respiro e calma i battiti del cuore, aumenta la conoscenza del lessico, allena la mente e l’immaginazione.

Iniziare da un mattone può essere controproducente: se la trama non è abbastanza coinvolgente l’obiettivo ci sembra insormontabile e il libro non può far altro che rinsaldare il famoso “blocco del lettore”. Proprio per questo consiglio sempre di (ri)cominciare da un libro breve, meglio ancora se del genere o dell’autore preferito.

Se alle superiori avete amato la filosofia e la storia, e adorate interrogarvi su temi intramontabili che interessano tutta l’umanità, vi consiglio “Lettera sulla felicità” di Epicuro e “L’amicizia” di Cicerone. Certo, troverete un linguaggio piuttosto arcaico, ma di assoluta comprensione, tante massime sorprendentemente attuali che vi faranno riflettere sulla vostra vita, valuterete quanto le riflessioni di Epicuro rispecchino in qualche modo i superstiti fra la cerchia degli amici (i famosi “pochi ma buoni”).

Un classico del quale tutti abbiamo letto, senza tempo, leggerissimo e profondo: “Il Profeta” di Kahlil Gibran. Se famosissime sono le sue righe sui figli (le famose frecce scoccate) e sull’amore, non può dirsi altrettanto di altri passaggi meno conosciuti, ma assolutamente degni di conoscenza. Io l’ho praticamente sottolineato tutto. Ne consiglio la lettura con incenso o aroma diffusore e sottofondo musicale, atti ad entrare ancor di più nella tipica e aurea atmosfera orientale.

Verismo e Verga sono un binomio praticamente automatico. “Storia di una capinera” vi spezzerà il cuore e vi interrogherà su quanto siano cambiati i nostri usi e costumi. Ai piedi dell’Etna la storia ci traghetterà nella Sicilia del secondo Ottocento. Una storia assolutamente verosimile, nuda e cruda come il Verismo esige, probabilmente accaduta a molte giovani, soprattutto orfane, dell’epoca. La vita ascetica senza vocazione (imposta e priva di gioia) fu una piaga esattamente come può essere vista ora da alcuni la mancanza di vocazioni.

Dobbiamo arrivare all’inizio del Novecento per citare un’autrice donna di un classico breve, divenuto pietra miliare del Women empowerment , “Una stanza tutta per sé”, di Virginia Woolf. La stanza tutta per sé le donne non l’avevano. Al contrario degli uomini, che solitamente avevano uno studio o una biblioteca tutta per loro, con grammofono e pianoforte annessi, la donna, se sapeva leggere e scrivere, doveva farlo in salotto, continuamente interrotta da chiunque qui passasse o sostasse. Un esempio sia letterale che metaforico calzante, che rende bene l’idea.

ULTIME NOTIZIE

“Incontr’Arti”, arriva nella Capitale la VI edizione (VIDEO)

"Incontr'Arti", arriva la VI edizione dei racconti urbani e delle storie del mondo Ospite...

Fiera di Roma inaugura “Motori Capitale” (VIDEO)

"Motori Capitale", Fiera di Roma lancia il salone dei veicoli d’epoca Ospite in collegamento: Eugenio...

“Nessuno escluso”, al Rebibbia femminile arriva la Costituzione (VIDEO)

"Nessuno escluso", al Rebibbia femminile arriva la Costituzione Ospite in collegamento: Sofia Antonelli, Ricercatrice "Associazione...

Taxi, lunghe attese: di chi è la colpa (VIDEO)

Si fa presto a puntare il dito e usare le persone o i servizi...

Continua a leggere su radioroma.it

NOTIZIE CORRELATE

“Incontr’Arti”, arriva nella Capitale la VI edizione (VIDEO)

"Incontr'Arti", arriva la VI edizione dei racconti urbani e delle storie del mondo Ospite...

Fiera di Roma inaugura “Motori Capitale” (VIDEO)

"Motori Capitale", Fiera di Roma lancia il salone dei veicoli d’epoca Ospite in collegamento: Eugenio...

“Nessuno escluso”, al Rebibbia femminile arriva la Costituzione (VIDEO)

"Nessuno escluso", al Rebibbia femminile arriva la Costituzione Ospite in collegamento: Sofia Antonelli, Ricercatrice "Associazione...