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Roma

Tari, il buco da 220 milioni di euro di morosità. identificati 175mila evasori

Roma si trova di fronte a un’importante crisi legata alla tassa sui rifiuti, la Tari, con un buco di 220 milioni di euro causato da 175mila esercizi commerciali morosi. Bar, negozi e ristoranti sono tra i principali evasori della tassa, mentre Ama, l’azienda responsabile della raccolta rifiuti nella Capitale, sta intensificando i controlli. Ulteriori verifiche su 5.000 posizioni sono in corso, con l’intento di arginare il fenomeno anche nelle utenze domestiche a partire da ottobre.

Tari, verifiche sulle attività commerciali morose

L’evasione della Tari da parte di attività commerciali a Roma è un fenomeno diffuso. Molti bar, ristoranti e negozi, attraverso continui cambi di gestione, riescono a evitare di pagare la tassa sui rifiuti per anni.

Alcuni esercizi, come quelli situati a Centocelle o Prati, riescono a sfuggire ai controlli ripetendo lo stesso schema: mentre i contratti per luce, acqua e gas vengono rinnovati, la Tari viene ignorata, creando accumuli di morosità pluriennali.

In alcuni casi, le aziende non risultano nemmeno registrate nei database di Ama, rendendo la riscossione del tributo quasi impossibile.

Il buco nei conti e le verifiche in corso

Attualmente, la città di Roma si trova a dover affrontare un deficit di 220 milioni di euro legato all’evasione della Tari da parte di attività commerciali non domestiche.

Ama ha avviato un’indagine su altre 5.000 posizioni sospette, cercando di identificare chi ha evitato il pagamento o chi è in ritardo con le scadenze.

Grazie all’incrocio di dati tra vari enti e fornitori di servizi (come Acea e Italgas), l’azienda sta cercando di rintracciare coloro che non risultano in regola, creando un sistema più trasparente e accurato per tracciare le attività economiche che operano senza versare il dovuto.

Nuove strategie per la lotta all’evasione

Per combattere l’evasione fiscale e recuperare il buco di bilancio, Ama ha adottato un approccio più incisivo, basato sull’incrocio dei dati provenienti da diversi database.

Questa strategia consente di confrontare le informazioni raccolte dalla Camera di Commercio, Acea e altre società, con quelle in possesso di Ama, portando alla luce numerose irregolarità.

L’obiettivo è non solo recuperare i crediti insoluti, ma anche creare un sistema che impedisca alle aziende di sfuggire ai controlli, eliminando le lacune che hanno permesso finora di evitare il pagamento della tassa sui rifiuti.

Sportelli Tari e semplificazione delle procedure

Per rendere più accessibili le informazioni e facilitare i pagamenti, Ama ha aperto uno sportello Tari presso il V Municipio di Roma.

Lo sportello rappresenta un progetto pilota per le utenze domestiche, con l’obiettivo di migliorare la gestione e l’efficacia della riscossione. Se l’iniziativa avrà successo, si prevede di estendere il servizio in altri municipi della città.

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