Il personaggio del giorno: Vittorio De Sica
Massimo esponente del neorealismo cinematografico, diventato modello universale senza tempo e riconosciuto a livello internazionale, Vittorio Domenico Stanislao Gaetano Sorano De Sica, nacque a Sora, in provincia di Frosinone, il 7 luglio del 1901. Viene ancora oggi ricordato per aver conquistato tra i tanti, il titolo di primo italiano a trionfare nella notte degli Academy Awards. Il drammatico scenario della Prima Guerra Mondiale, portò sin da subito la sua famiglia, a trasferissi prima a Napoli e, successivamente a Firenze.
Il suo maestoso talento, iniziò ad uscir fuori già all’età di quindici anni, quando si esibiva come attore dilettante nei ricoveri degli ospedali e in piccoli spettacoli organizzati per i militari. La carriera recitativa di De Sica prende ufficialmente avvio però, dopo il trasferimento a Roma. Ottenne il suo primo ruolo nel film “Il processo Clemenceau” di Alfredo De Antoni, grazie a Edoardo Bencivenga, regista italiano. Proprio come Eugenio Montale, acquisì, nel frattempo, il diploma di ragioneria.
La sua formazione artistica, prende grandemente piede nel Teatro, e solo successivamente, dopo aver recitato anche nel cinema muto degli anni venti, comprese che il settore recitativo cinematografico, sarebbe stato la sua vera strada. Con la commedia “Gli uomini, che mascalzoni”, ricordata per la canzone “Parlami d’amore, Mariù..” iniziò l’ascesa verso il successo. A cavallo tra gli anni trenta e gli anni quaranta, decise ancora una volta di rivoluzionare la sua carriera, ponendosi dietro la cinepresa e creando i suoi primi capolavori: “Sciuscià” e “Ladri di biciclette”, entrambi premiati con il premio “Oscar speciale”, sostituito poi dal premio per il “Miglior film straniero”.
La corrente protagonista indiscussa a cui l’attore, ormai anche talentoso regista, fu il neorealismo: “Il neorealismo, partendo dalle classi più disagiate, raccontava la situazione economica e morale del dopoguerra italiano e rifletteva il cambiamento della nazione dopo l’immane conflitto. De Sica ne divenne il massimo esponente non solo nel nostro paese ma anche nel mondo. La sua capacità era quella di unire questo genere drammatico con la commedia all’italiana, con ironia e intelligenza”.
Vittorio De Sica ha interpretato, diretto e poi sceneggiato oltre centocinquanta film, facendo incursione nella commedia, nel genere drammatico e molti altri, senza limitarsi al neorealismo che lo contraddistinse e continua a contraddistinguerlo ancora oggi. Conquistò il pubblico con “Pane, amore e fantasia” al fianco di Gina Lollobrigida, lavorò con il grande Alberto Sordi, Sophia Loren e Marcello Mastroianni.
Non fu noto solo ed esclusivamente per le sue magnifiche doti attoriali…ma anche per i suoi matrimoni alquanto controversi, fonte di costanti gossip. Mantenne una doppia famiglia, un doppio matrimonio. Con l’attrice catalana Maria Mercader ebbe Christian De Sica, destinato a seguire le orme del padre… anche se in generi completamente diversi. Non riuscì mai a spezzare il legame con la sua prima moglie tanto da dare vita ad un vero e proprio matrimonio aperto e quella che oggi potrebbe essere definita come “famiglia allargata”.
Si spegne all’età di settantatré anni, il 13 novembre del 1974 a Parigi a causa di un tumore ai polmoni. Tra le maggiori curiosità quella di essere grande giocatore di carte, non era disposto ad andare in vacanza in un qualsiasi luogo, se nelle vicinanze non ci fosse stato un casinò: lasciò infatti la sua immensa famiglia in povertà assoluta.