A Roma, in piazza Gandhi lavoratrici e lavoratori delle aziende associate a Federturismo (Confindustria) e Aica che, al fianco di Filcams Cgil e Uiltucs di Roma e Lazio, hanno deciso di scioperare perché da 6 anni attendono il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Non chiedono nulla di particolare, ma solo, in fondo, di avere cura e rispetto dei loro diritti. Ciò che rivendicano è occupazione di qualità nei servizi turistici e nell’accoglienza del nostro territorio.
“Non è giusto che questi lavoratori che hanno offerto servizi di lusso, che rappresentano il segmento più alto, grandi alberghi, grandi catene, grandi agenzie di viaggio, siano gli ultimi del segmento turistico a non aver ricevuto il rinnovo contrattuale” dice Alessandro Russo, Filcams Cgil Roma e Lazio.
Purtroppo l’intero settore del turismo, negli ultimi anni, ha dovuto affrontare varie sfide – a partire dall’emergenza legata alla diffusione del Covid -. Presto, il comparto che si occupa del settore, dovrà fare i conti con l’arrivo di un gran numero di turisti nella Capitale in vista del Giubileo. La manifestazione, infatti, raccoglie la preoccupazione di lavoratrici e lavoratori riguardanti il fatto che le aziende del settore potrebbero trasformare il Giubileo in una fabbrica di lavoro povero.
“Io rappresento l’albergo (il Sofitel). Rappresento il reparto ristorazione – racconta Paola Cruciani, delegata Filcams -. Lì abbiamo problemi di personale che non si trova. Ma perché il personale non si trova? Perché è un lavoro stressante, si lavora durante le feste, Natale, Capodanno, è pagato poco, sottopagato. Nessuno vuole fare questo lavoro. Bisogna capire che se noi guadagniamo, poi spendiamo e poi i soldi li facciamo girare nell’economia, qualcosa in più si potrebbe fare. Noi vogliamo rimanere nei nostri diritti: ci chiedono invece flessibilità, reperibilità e tempi determinati senza nessuna regola, noi non lo accetteremo mai.”
Turismo, le richieste dei lavoratori
Cosa chiedono questi lavoratori, quindi? Chiedono migliori condizioni lavorative, sia salariali che normative, manifestando, però, contro l’atteggiamento delle associazioni datoriali che – secondo i sindacati – non vogliono riconoscere i giusti aumenti salariali dopo un lungo periodo d’inflazione alle stelle come quello attuale, ma che al contrario vogliono rendere il settore ancora più precario.
“È importante che il sindaco e gli assessori si facciano sentire – dice Natale Di Cola, segretario della Cgil Roma e Lazio – perché questa mobilitazione cade anche in un momento importante per la città, in un momento di sviluppo e di crescita. Iniziative come queste ci danno la forza. Noi siamo convinti che dopo questa risposta importante alle lavoratrici e ai lavoratori, la trattativa si riaprirà e quello di oggi è solo un primo passo e siamo convinti che nelle prossime ore dovremo continuare a farci sentire.”